A Sud d’ogni Ricordo
Oggi, seconda giornata del V festival di Musica Elettroacustica e Contemporanea del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno, con protagonista Paolo Aralla
Di OLGA CHIEFFI
Il V festival di Musica elettroacustica e contemporanea, firmato dai dipartimenti di Nuove tecnologie e linguaggi musicali e di Teoria, analisi e composizione, dei docenti Silvia Lanzalone e Giancarlo Turaccio, continua questa sera a partire dalle ore 17, con la seconda delle quattro giornate ispirate al tema “Confini Mediterranei”, ospitato in diversi spazi del Conservatorio “G.Martucci”. La seconda e la terza giornata del festival sono accomunate da uno stesso titolo “A Sud d’ogni ricordo”. La prima parte verrà inaugurata da un seminario di Paolo Aralla “Appunti di Viaggio” sulla recente produzione musicale e la relazione tra suono strumentale e suono elettronico. “Credo che per ognuno – afferma il maestro leccese – esista un luogo antecedente ad ogni memoria … per me questo luogo è a sud. Apprendere l’uso di un qualsiasi linguaggio è forse il necessario percorso per costruire una memoria e con essa una identità; un luogo della mente e del corpo nel quale ogni ricordo non sia pura conservazione ma continua, incessante rielaborazione.”. Seguirà, intorno alle ore 19, il concerto dal titolo “Analogie”, in scaletta opere di Paolo Aralla e altri autori contemporanei, con la partecipazione di Francesco Dillon e Michele Marco Rossi. La serata principierà con Microcosmo Pentagonale di Bruno Falanga, per clarinetto in Si bemolle, viola, percussioni e pianoforte. Il video di W. Cristallo mostra una superficie liscia dalla quale si generano cerchi concentrici di fumo che, cadendo, acquistano consistenza, fino a diventare materia biancastra e lattiginosa che copre per intero la trasparenza iniziale. I suoni provenienti dal pianoforte si sincronizzano con le immagini con cluster, suonati col palmo della mano sulle corde. Al pianoforte si sovrappongono gli interventi di una percussione metallica che si trasforma, successivamente, in un lamento prodotto da un tamburo muto. Le fioriture della viola e l’ostinato del clarinetto creano un contrappunto in movimento che fa riferimento alle trasformazioni della materia bianca del video. L’esecuzione è stata affidata al clarinetto di Giovanni Liguori, alla viola di Sergio Caggiano, alle percussioni di Guglielmo Esposito, e al pianoforte di Giuseppe Anello, diretti da Pantaleo Leonfranco Cammarano. Seguirà Cerchio di Nebbia, musiche per il video di Elio di Pace “Le storie della nebbia”, firmato da Andrea Barone, con una poesia di Fernando Pessoa, intitolata “C’è come un cerchio”, il lavoro è costruito su una scala artificiale che genera una melodia fluttuante, dai contorni melodici sfumati, per dare alla voce il tono sommesso di una voce interiorizzata, quasi ascoltata dall’interno del corpo. La formazione sarà composta dal clarinetto di Giovanni Liguori, la viola di Sergio Caggiano, con al pianoforte Giuseppe Anello e alle percussioni Lucio Miele a sostegno della voce di Eleonora Claps, diretta da Pantaleo Leonfranco Cammarano. Ascolteremo quindi, Insensible di Luca Martinelli, il cui titolo nasce dalla scelta compositiva di trattare la sensibile, in riferimento all’armonia tonale evitando quasi sempre la sua emissione, o la sua canonica risoluzione. Il testo utilizzato è una poesia di Charles Baudelaire “L’homme et la mer” (L’uomo e il mare), e sarà cantato da Eleonora Claps, con Giovanni Liguori al clarinetto, Guglielmo esposito alle percussioni, Luca Capolungo al violino, Sergio Caggiano alla viola e Giulia Silveri al violoncello, diretti ancora da Leo Cammarano. La scaletta sarà completata da Analogie di Paolo Aralla, per violoncello amplificato suonato da Francesco Dillon, Funf Turme suite mov. 1 e 2 di Gabriele Cosmi, per violoncello solo con Michele Marco Rossi solista e Ricercare per A.C. di Paolo Aralla con 7 “bicinia” ricomposti in tempo reale, per due violoncellisti ed elettronica, una prima esecuzione assoluta affidata ai celli di Dillon e Rossi. Continua in sala A il confronto tra le produzioni acusmatiche ed audiovisuali di altri due conservatori di città marinare, il conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste e il Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova.