A Salerno il primo ospedale per sole donne - Le Cronache Attualità
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A Salerno il primo ospedale per sole donne

A Salerno il primo ospedale per sole donne

“La sera del 28 gennaio 1964, la squadra del professor Hardy asportò il cuore di un uomo di 68 anni con shock cardiogeno terminale secondario a malattia coronarica ostruttiva. Un potenziale donatore con trauma cerebrale mortale è stato ricoverato nello stesso ospedale. Ciononostante, le sue condizioni sono rimaste stabili, mentre le condizioni del potenziale destinatario sono peggiorate al punto da rischiare la morte. A causa dell’impossibilità di utilizzare il cuore del potenziale donatore (il concetto di morte cerebrale non esisteva a quel tempo), il team di Hardy votò principalmente per l’utilizzo di un cuore di primate. Il peso cardiaco dell’animale e il diametro trasversale del cuore alla radiografia del torace erano inferiori a quelli del ricevente. La sua gittata cardiaca era di 4,25 cucciolate. Tuttavia, il cuore del primate non fu in grado di mantenere la circolazione sanguigna e il paziente morì in sala operatoria2”. E’ una delle testimonianze affascinanti della storia della medicina, raccontata da Reinaldo B. Bestetti, durante il 49° Congresso della Società di Storia Internazionale della Medicina, che si tiene in questi giorni a Salerno, organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, presieduto da Giovanni D’Angelo. E ancora, di grande fascino e interesse è l’ottocentesco atto fondativo dell’Ospedale delle Donne a Salerno, individuato da Mario Infante. La ricerca è stata condotta mediante una revisione accurata delle antiche carte dell’Archivio di Stato e dell’Archivio Storico del Comune di Salerno. È una notizia straordinaria che dopo Trotula de Ruggiero, prima donna medico nel Medioevo, nel 1866, su iniziativa della locale Municipalità, nasce a Salerno anche la Medicina di genere con l’istituzione del primo Ospedale per sole donne. Dopo la soppressione della millenaria Scuola Medica Salernitana nel 1812, da recenti ricerche emerge che nell’anno 1866 Salerno, ancora una volta per prima nel mondo occidentale, ritenne necessario istituire un Ospedale per sole donne. La notizia è da considerarsi di grande rilevanza se si pensa che nel Dicembre del 2019 la stampa italiana ha enfatizzato la nascita a Milano di un Ospedale concepito per sole donne (Ospedale Macedonio Melloni), definendo l’avvenimento come “una good news totale da celebrare”. Oggi si discute molto di Medicina di genere, ma non era affatto noto che a Salerno abbiano voluto attuarla già a metà del 1800, rivelando una particolare e anticipatoria sensibilità verso il mondo femminile. La cosa è ancora più lusinghiera per la classe medica salernitana se si pensa che a guidare il Municipio di Salerno c’era un illustre medico, Matteo Luciani, a cui è intitolata una delle piazze più note della città. Tuttavia, nel 1923, con la fusione dei vecchi nosocomi nei nuovi Ospedali Riuniti in via Michele Vernieri (quest’ultimo, guarda caso, ultimo Priore della Scuola Medica Salernitana), tutta l’assistenza sanitaria (di uomini, donne e bambini) venne trasferita in quella struttura. C’è poi grande attesa per il focus sulla medicina cinese. Jin Yueying racconterà come il salasso, in quanto antica pratica medica, ha influenzato in modo significativo le traiettorie storiche sia della medicina cinese che di quella occidentale. Questo studio fornisce un’analisi storica comparativa delle tecniche di salasso, concentrandosi sui loro fondamenti teorici, evoluzione e contesti culturali. Esaminando i testi medici classici cinesi come l’Huangdi Neijing e le principali fonti occidentali da Ippocrate a Galeno, questo studio chiarisce gli aspetti distinti e sovrapposti delle pratiche di salasso. Oggi è anche la giornata della presentazione dell’Opuscolo con incorporato, sulla quarta di copertina, il codice QR-code del Documentario storico Paolo Grisignano. Il primato del cuore, 25 giugno 1543, due opere curate dall’autrice Vittoria Bonani in doppia lingua, italiano e inglese (ore 14,30 Salone dei Marmi). Seguirà la proiezione del documentario con la regia di Andrea Carraro, realizzazione auspicata, sostenuta ed edita dall’Ordine sia per evidenziare l’importanza e il valore della memoria storica della Scuola Medica che per non lasciare nell’oblio la figura di Paolo Grisignano, Priore dell’Almo Collegio dello Studium di Salerno dal 1529 al 1547. Il “dottissimo” medico, per aver pubblicato il suo trattato Libellus de pulsibus et urinis – stampato a Salerno nel 1543 dal tipografo itinerante Cilio Alifano – e per aver espresso, nel campo cardiologico, nuove e fondamentali teorie sulle funzioni vitali del cuore, si colloca tra le menti più brillanti e innovatrici della medicina salernitana della prima metà del Cinquecento. Infine, ancora oggi 11 ottobre è anche il momento del suggestivo Giuramento di Ippocrate dei neo laureati, che seguirà il documentario. Nel pomeriggio di ieri presente all’incontro a Palazzo di Città anche la vice sindaca Paky Memoli, medico dell’Asl di Salerno e tra i massimi esperti di diabetologia che ha tenuto uno degli incontri più importanti: «49esimo congresso internazionale della società di storia della medicina che si tiene a Salerno e insieme alla professoressa Paola Capone e alla professoressa Ciaglia Elena, ho tenuto una moderazione su una sessione molto importante a cui hanno partecipato medici del Brasile, medici della Polonia, dell’Ungheria, americani, inglesi e sono sono stati trattati argomenti di grande interesse come l’evoluzione della chirurgia plastica in Brasile, l’importanza della medicina militare nei secoli, le risposte sociali all’epidemia e di peste nell’Europa Centrale nel XVIII secolo, il pancreas bio artificiale, il Misterioso caso della tiroide rubata e poi una nuova interpretazione della sacralità nel trattato Ippocratico della malattia sacra e in più la presenza di pionieri polacchi nella medicina nazionale e mondiale. Veramente un pomeriggio in cui il confronto è stato alla base di questo di questo evento culturale di grande interesse che ha visto la partecipazione di tante persone presenti nel salone dei Marmi di Palazzo di Città», ha detto la dottoressa Memoli.