di Monica De Santis
Tutto ebbe inizio con una locandina che annuncia due concerti, uno in programma il 18 e l’altro il 21 giugno. Era l’anno 1953 e su quella stessa locandina vi era una scritta: “Concerti di Musiche Wagneriane nel 70° anniversario della morte del Maestro”. E’ questo il prologo di uno dei più antichi festival italiani: il Festival di Ravello, che come di consueto si tiene nell’incantevole scenario della terrazza di Villa Rufolo. Oggi quello stesso festival iniziato nell’70° anniversario della morte di Wagner, compie 70 anni e si appresta a festeggiarli nel migliore dei modi. Organizzato dalla Fondazione Ravello, che a sua volta compie quest’anno compie i venti anni di attività, il festival è sostenuto dalla Regione Campania ed è firmato da Alessio Vlad. Taglio del nastro l’8 luglio alle ore 20 con il concerto inaugurale che vedrà salire sul palco del Belvedere di Villa Rufolo l’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli diretta, per l’occasione, da Juraj Valčuha che eseguirà proprio il programma wagneriano di quel 18 giugno 1953 riportando il giardino di Villa Rufolo e il suo pubblico indietro nel tempo di 70 anni, fino al giorno in cui tutto ebbe inizio. Il programma commissionato per questa importante celebrazione, prevede il Preludio del primo atto de I Maestri cantori di Norimberga, il Preludio e Morte di Isotta dal Tristano e Isotta, l’Incantesimo del Venerdì Santo dal Parsifal, il Mormorio della Foresta da Sigfrido e l’Ouverture del Tannhäuser. Nella stessa data, in collaborazione con Poste Italiane, verrà emesso anche un annullo filatelico speciale che verrà presentato alle ore 19 in Villa Rufolo alla presenza dei vertici della Fondazione Ravello e della dirigenza campana di Poste. Secondo appuntamento sabato 9 luglio (ore 20) sempre sul palco Belvedere di Villa Rufolo, con il debutto a Ravello di uno dei più grandi violinisti viventi, Gidon Kremer insieme alla Slovenian Philharmonic Orchestra diretta dall’esperta bacchetta di Christoph Eschenbach. Per l’occasione il maestro tedesco, rinomato per l’ampiezza del suo repertorio e la profondità delle sue interpretazioni, dirigerà il Concerto per violino e orchestra di Robert Schumann trascritto dall’originale Concerto per violoncello op.129 eseguito dal violino solista di Kremer e la Sinfonia n.5 in mi minore, op.64 di Cajkovskij. Ad aprire il concerto come da tradizione della Slovenian Philharmonic Orchestra, una pagina proveniente dalla tradizione slovena, nel concerto di Ravello, l’Adagio: Orchestra di Anton Lajovic. “Come ho più volte detto e come sta avvenendo anche oggi, in un periodo drammaticamente tragico per tutta l’Europa, la visita di Wagner a Ravello è lo spunto per rappresentare l’incontro tra culture e mondi lontani che, in nome di un’attrazione estetica, hanno voluto individuare e poi condividere radici comuni. – ha scritto Alessio Vlad nella sua presentazione al cartellone – La musica, che pone al centro della sua realizzazione la necessità dell’ascolto reciproco, diventa, non solo simbolicamente, il mezzo ideale perché ci si incontri, liberamente e senza pregiudizi. Ravello, in quanto “Città della musica”, vuole celebrare i 70 anni del suo festival con questo spirito, affermandosi, una volta di più, come luogo dove l’incontro genera dialogo”.