Nel periodo in cui norme e divieti hanno limitato spostamenti e iniziative, la Fondazione “La Città del Futuro” ha, invece, continuato a crescere, sublimando la distanza fisica con una fitta e robusta rete di connessioni e relazioni riuscendo, così, a generare idee e progetti. Tutto questo grazie, soprattutto, all’impegno del direttore Rosa Lembo e del coordinatore del comitato scientifico Stefano Moriggi, docente di Tecnologie della formazione presso l’Università di Milano Bicocca, che, unitamente a tutti i referenti e membri della Fondazione, hanno avviato una nuova e interessante programmazione. Obiettivo primario, ancora una volta, è la valorizzazione del territorio e delle sue risorse (umane e non) con nuove esperienze, competenze e prospettive utili a contaminare il già visto e ad arricchire il già fatto, con l’accogliente curiosità di chi intuisce nell’altro e nel diverso da sé una opportunità di crescita e di conoscenza. “Dopotutto, ribadiscono dalla Fondazione, è questo l’atteggiamento con cui si può imparare concretamente ad essere cittadini di una città del futuro. “Con questo spirito, in questi mesi – si legge, in tal senso, in una nota – abbiamo dato seguito all’ingresso della professoressa Claudia Giudici (presidente di Reggio Children) nel comitato scientifico della Fondazione, avviando una sperimentazione. Si è trattato di un percorso innovativo in cui Reggio Children, per la prima volta, ha declinato online la formazione all’esperienza artistico-pedagogica degli atelier – ‘ambienti’ (ormai “arricchiti” anche digitalmente) in cui la conoscenza produce creatività e viceversa. L’entusiasmo testimoniato ci ha convinto a replicare l’esperienza dopo la pausa estiva, magari prestando particolare attenzione agli universi poetici e sinestetici che creta e terracotta possono consentire. Un’idea questa che potrebbe altresì ulteriormente valorizzare la storia e il patrimonio culturale del nostro territorio, a partire dal Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano Faiano”. Di questa e di altre progettualità si è discusso nei giorni scorsi presso il Centro Internazionale Malaguzzi. “Tornare a Reggio Emilia – confermano i referenti della Fondazione – è stata infatti la piacevole opportunità per ritrovare amici e colleghi (tra cui Giusi Grasselli, Benedetta Barbantini, Marco Spaggiari – e ovviamente Claudia Giudici); ma, soprattutto, è stata l’occasione per ragionare su come trasformare progressivamente il “Parco delle Storie” di Pontecagnano Faiano in un atelier a cielo aperto, anche grazie a una formazione dedicata per insegnanti ed educatori. Inoltre, si è anche valutata l’ipotesi di inserire Pontecagnano Faiano tra le città che, nel mondo, potranno ospitare una delle mostre di Reggio Children – un evento, anche questo, che ci aiuterebbe a immaginare insieme – e più creativamente – il futuro delle nostre scuole e della nostra città”. (re.cul.)
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