Il Castello di Castellabate schiude le porte all’artista napoletano Antonio Morgese, per una Mostra Antologica di opere pittoriche comprese 1974/2024. Il maestro Morgese ha voluto esporre le opere per brindare ai suoi cinquanta anni di arte, in questo luogo di cultura che è oggi il castello di Castellabate, dove è collocato il suo pianoforte omaggiato all’amministrazione comunale. La mostra antologica è composta da 32 opere pittoriche, in cui si snoda un percorso di mezzo secolo, dove il pittore testimonia il suo lungo curriculum di impegni ed approfondimenti pittorici che hanno caratterizzato la sua lunga vita artistica, fatta di successi e riconoscimenti in prestigiosi luoghi d’arte. Morgese si forma in quella Napoli dell’accademia degli anni 70, dove il seme della ricerca e del mutamento sociale accende tanti giovani artisti che si infiammano in miriadi di percorsi luminosi, verso un’arte che parte da concetti sociali per diventare speranza. E dai fermenti artistici della grande Napoli, decine di artisti dalla pittura alla scultura, hanno scritto pagine di arte ed ancora oggi sono alla ribalta internazionale. In questo crogiuolo di fermenti artistici si fa luce Antonio Morgese che, con i suoi pennelli insieme ad altri caposcuola, entra nel mondo dell’immagine e ne traccia le essenze esistenziali e tormentate, aprendo le coscienze a riflessioni sull’essere. Cinquanta anni di pittura, una storia umana infinita, punteggiata di incontri, mostre e confronti sempre costruttivi. Un racconto in cui l’autore scandisce i processi del divenire in atmosfere evocative, che evolvono in un sotteso alito di speranza. Ogni sua opera è una metamorfosi sviluppata in un cromatismo spesso dai toni freddi, che evidenziano rimandi a denunce sociali di un esasperantismo del vissuto, che ignora la fisicità del lezioso, prediligendo la storicità. In molte opere un simbolismo sordo si materializza in un giovane salice piangente, perennemente curvo sotto il peso della storia e dell’esistenzialismo di una umanità che sente il carico dei dilemmi e delle incognite. Un’arte, quella di Morgese, in cui un realismo, a volte malinconico, pervade i suoi paesaggi; e quì l’autore evidenzia la storia negata a una città che fu capitale anche oltre la sua cultura e che oggi il globalismo confonde e snatura. Ed ecco il suo “Neoverismo Sociale” che è coscienza di un popolo e base di un riscatto in cui l’artista crede e traccia segni tangibili di fede all’arte ed ai suoi messaggi. Le sue ampie tele trasportano il fruitore in iconici paesaggi senza tempo, dove, chiarori misurati, conducono l’occhio umano oltre la tela, per immergersi in contraddittori silenzi. La pittura di Morgese, un viaggio nel tempo e nella mente che contagia lo spettatore, immergendolo in riflessioni profonde. Le opere presenti nella rassegna raccontano un tormentato vissuto, ma in tutte si ritrova la speranza, quella speranza che oggi alberga in tutti, per un futuro di pace fra i popoli. E proprio quella pace da tutti auspicata, è presente nell’arcana tavolozza che Morgese sventola come bandiera per un futuro senza guerre. Presenti all’inaugurazione dell’Antologica, varie personalità dell’arte e della cultura ed il sindaco di Castellabate Marco Rizzo, che ha avuto parole di profonda stima per il maestro Morgese, per le opere di grande rilevanza artistica esposte, oltreché il primo cittadino si è intrattenuto sul salotto donato dal maestro, dove lo stesso intonava celebri melodie napoletane al pianoforte. Giuseppe Ianni
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