di Monica De Santis
“Cosa non va in questo piano scuola estate? Non va perchè siamo stanchi e stremati”. Il piano scuola estate messo a punto dal Ministro Bianchi, continua a tenere banco tra i dirigenti scolastici di tutt’Italia. Un piano scuola che non ha ottenuto i consensi che forse il ministro sperava e non per la sua struttura, come spiega la dirigente scolastica Ester Senatore dell’Istituto Comprensivo Don Bosco di Cava de’ Tirreni, ma perchè il periodo non è proprio dei migliori… “La scuola, a differenza di altri settori economici, non si è mai fermata, proprio come la sanità. E anche con strumenti, rodati solo dallo scorso marzo 2020, comunque siamo riusciti a portare avanti la didattica sia lo scorso anno che in questo che si sta per concludere”. Dunque nulla contro il piano scuola sotto l’aspetto didattico, ma la messa in atto non è fattibile, o meglio i dirigenti non credono lo sia, per quest’estate… “Bisogna capire che siamo tutti stanchi. Noi dirigenti, i docenti ed anche alunni e famiglie. A volte non ci credono ma non è stato facile per noi e per i docenti con queste continue incertezze, con questo alternarsi tra presenza e dad, con le vaccinazioni, il distanziamento, le quarantene. Siamo stanzi e stremati ed ora abbiamo tutti bisogno di un po’ di riposo”. Ester Senatore pur condividendo la struttura del piano scuola spiega che “Non spetta a me alcuna decisione. Dovrà essere il collegio dei docenti ed il consiglio d’istituto a deliberare se aderire oppure no. Proprio ieri (martedì per chi legge, n.d.r.) ho parlato con il mio staff. Anche loro avevano dei dubbi, ma abbiamo deciso di presentarlo al collegio dei docenti e lasciare, come giusto che sia a loro la scelta”. Quindi il punto critico di tutta questa storia è la tempistica? “Sono due anni che noi dirigenti scolastici non andiamo in ferie e come noi anche i nostri collaboratori. Come ho detto, sono favorevole a qualsiasi iniziativa che dia la possibilità alla scuola di migliorarsi e di offrire sempre di più agli studenti. Ma non ora. Parliamone da settembre in poi. Quest’anno siamo tutti troppo stanchi. Siamo già al 5 maggio e non abbiamo alcun elemento di come partiremo a settembre e francamente ci farebbe piacere saperlo adesso invece che perdere del tempo dietro al piano scuola”. Ma lei crede che ci saranno adesioni da parte dei genitori a questo piano scuola? “Questo non lo so e non lo riesco nemmeno a prevedere. Dopo il collegio dei docenti, in base anche a quello che verrà deciso chiederemo ai genitori e faremo un sondaggio. Credo che per il mese di giugno potremmo avere delle adesioni, così anche per settembre, ma dubito per i mesi di luglio e agosto”. Forse sarebbe stato meglio investire questi fondi per la sistemazione degli istituti scolastici? “Sicuramente alcuni dirigenti avrebbero preferito questo. Io mi reputo fortunata in tal senso. Ho due plessi e di questi uno, mi verrà consegnato a giorni ed è stato completamente ristrutturato, con tutte le norme di sicurezza ed anti covid. E’ un istituto grande per l’utenza che accoglie e quindi qui non avrò problemi. Per quanto riguarda la sede centrale, ovvero il plesso Don Bosco, qui ci sarebbe bisogno di qualche intervento ma non strutturale. Diciamo che se volessimo seguire quelle che sono le norme anti covid avrei bisogno di un altro istituto proprio uguale a questo, perché anche se aule sono abbastanza capienti comunque all’interno vi sono 26-27 bambini. Oggi riusciamo a mantenere il metro di distanza, ma non di più. Se volessimo più spazio ci servirebbero aule più grandi. Però non voglio entrare nel merito dei finanziamenti. Penso che sia importante finanziare la scuola in qualsiasi modo, solo che credo ci sia opportuno dare una maggiore autonomia all’istituzione scolastica sulla gestione di questi finanziamenti”