di Andrea Pellegrino
La riunione dei capigruppo ha sancito, finalmente, la data: il Consiglio comunale si terrà il 17 febbraio alle ore 16,00 e naturalmente all’ordine del giorno sarà iscritta la decadenza del primo cittadino viceministro (senza deleghe). Questa volta, almeno in aula, non dovrebbero esserci sorprese. Insomma ognuno resterà al proprio posto. Ormai il pericolo urne in primavera sembra sia stato scongiurato. Seppur fino ad allora (ossia fino al 23 febbraio) nulla viene escluso. Anche l’azione più clamorosa da parte dello stesso Vincenzo De Luca. Si raccontano, infatti, frenetici vertici tra De Luca e i suoi fedelissimi per trovare ora il reggente, poi il candidato sindaco. A quanto pare al momento il problema politico più serio sembrerebbe proprio questo. Esclusa l’Avossa e dopo il “ni” di Bonavitacola (verso il quale si aprirebbe un nuovo caso di incompatibilità, oltre ad uno politico abbastanza forte), al vaglio di De Luca ci sarebbero altre due ipotesi: nominare ora un assessore fedelissimo al comando provvisorio (tra i nomi Nino Savastano), scontentando gli altri, o pescare direttamente all’esterno tra coloro che non hanno ambizioni future. Poi alle elezioni si vedrà e si cambierà tutto e probabilmente solo allora Bonavitacola scenderà in campo. Salvo imposizioni di primarie. Le riunioni sembrano succedersi di continuo e i più vicini a De Luca pare che si siano fatti scappare anche l’ipotesi più dirompente: dimissioni entro fine mese, un breve periodo di commissariamento, poi urne subito. E a quel punto quel che accade, accade. Per ora la convocazione del Consiglio comunale dovrebbe tenere a bada tutti, Prefettura compresa che avrebbe già acquisito la nota di Vincenzo De Luca che giorni fa avvisava Gerarda Maria Pantalone dell’imminente seduta. Poi, se l’iter andrà avanti, occorrerà una nuova convocazione, distanziata almeno da dieci giorni, tempo utile per le controdeduzioni che dovrà presentare Vincenzo De Luca. Per l’Appello alla sentenza che ha acconto il ricorso presentato dai parlamentari del Movimento 5 Stelle, bisognerà attendere con molta probabilità più tempo. Ma fino ad allora (si spera) che il caso sia stato risolto, compreso quello politico delle deleghe da attribuire a Vincenzo De Luca al Ministero dei Trasporti ed Infrastrutture.