di Marcello Festa
Già stritolate e svuotate di liquidità dagli adempimenti fiscali che ne drenano energie preziose, come già avviene con lo split payment (2,4 miliardi di euro) e i pesanti ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione (8 miliardi di euro vantati dalle imprese del settore), le imprese edili italiane rischiano il tracollo in virtù dell’introduzione, da gennaio, del disposto previsto nell’art.4 del Decreto Legge 124/2019, in tema di versamento delle ritenute fiscali relative ai dipendenti impiegati in appalti, o subappalti, sia pubblici che privati. Si tratta di una misura che prevede che in tutti i casi in cui un committente affidi ad un’impresa l’esecuzione di un’opera o di un servizio, il versamento delle ritenute fiscali per i lavoratori dipendenti impiegati nell’appalto venga effettuato direttamente dal committente stesso. “Non bastasse ciò – sottolinea Vincenzo Russo, il presidente dell’ANCE Aies Salerno – si aggiunge un ulteriore vessazione perché la disposizione esclude la possibilità, per le medesime imprese di versare i contributi previdenziali, assistenziali ed i premi assicurativi per i dipendenti impiegati nell’esecuzione della commessa, mediante la compensazione con propri crediti fiscali. In pratica si sta decretando la morte del settore edile. Immagino effetti disastrosi sul settore su tutto il territorio nazionale e in particolare nel nostro territorio dove la situazione è già al collasso”. Per tale ragione Russo, in rappresentanza dei costruttori salernitani, ha provveduto ad inoltrare all’intera delegazione parlamentare salernitana una missiva con la quale evidenzia la situazione non più sostenibile. “E’ giunto il momento – sottolinea il presidente dell’ANCE – che i parlamentari salernitani facciano, almeno loro, sentire la voce. In ballo ci sono migliaia di posti di lavoro, rischiano di chiudere centinaia di imprese per non parlare poi degli effetti disastrosi che, a catena, si abbatterebbero sui fornitori. Siamo a rischio default. Qui non c’è colore politico, appartenenza, correnti e altro. Bisogna far fronte comune. Aspettiamo una risposta positiva e celere”. Interpretando il sentimento comune, la diffusa difficoltà, l’ANCE Aies ha puntualizzato nella missiva lo stato di assoluta difficoltà in cui versa un settore strategico come quello dell’edilizia. “È gravissimo continuare a caricare le imprese di adempimenti fiscali. Ora ci viene richiesto – aggiunge – un nuovo adempimento che obbliga le imprese ad anticipare le ritenute effettuate, tra l’altro con dei meccanismi di una tale complessità, sia per le imprese appaltatrici, che per i committenti, non in grado di controllare la regolarità della macchinosa procedura introdotta e che prevede il blocco del pagamento dei corrispettivi, anche per evitare le responsabilità conseguenti ai prevedibili facili errori. Il giudizio, quindi, non può che essere fortemente critico e di estrema preoccupazione, soprattutto per le imprese che operano nel settore delle costruzioni e dell’immobiliare; l’introduzione di tale meccanismo aggraverà pesantemente la gestione amministrativa delle commesse, per tutti i soggetti coinvolti nell’operazione, dal committente (privato o pubblico) fino al subappaltatore o subfornitore, rischiando di paralizzare l’esecuzione dei contratti. È messa a repentaglio la stessa sopravvivenza delle imprese in un settore che non riesce ancora ad uscire da una crisi senza precedenti e che, invece, riveste un’importanza fondamentale per l’intera economia nazionale. ’ quindi necessario ed urgente provvedere alla soppressione della norma e sarebbe importante se proprio i parlamentari salernitani si facessero promotori di un’iniziativa che, si badi bene, una volta entrata in vigore avrà ricadute nefaste sull’intero territorio nazionale”.