di Erika Noschese
Sono trascorsi ormai 4 mesi dalla chiusura dell’ufficio anagrafe di Fratte, per “motivi tecnici” come si può legge, ancora oggi, dinanzi la struttura. Ad oggi, nulla è cambiato e per i residenti della zona non sono pochi i disagi da fronteggiare. A protestare contro la chiusura dell’ufficio politiche sociali e anagrafe della sezione di Fratte i militanti di Potere al Popolo che, nel mese di agosto, hanno dato vita ad una petizione popolare. La raccolta firme continua ancora e gli attivisti si sono resi disponibili ad accogliere i cittadini presso la Casa del Popolo di Salerno di via Giulio Pomponio Leto, per raccogliere le loro istanze o semplicemente fornire maggiori delucidazioni. Nella giornata di sabato, infatti, i militanti di Potere al Popolo Salerno sono stati presenti in piazza, per parlare con i commercianti e gli abitanti di Fratte e delle zone limitrofe. «Ci trovate tutta la giornata alla Casa del Popolo di Salerno se volete contribuire alla raccolta firme, se volete delucidazioni in merito o anche solo per una chiacchierata – hanno dichiarato i militanti – Costruiamo potere popolare per combattere l’abbandono e il degrado in cui versano le nostre periferie». La chiusura della sezioni distaccate del Comune di Salerno è un problema che non riguarda solo Fratte ma anche altre zone della città di Salerno, soprattutto Ogliara e Giovi che, ancora oggi, si ritrovano senza gli uffici anagrafe, chiusi – a quanto pare – per mancanza di personale. Numerosi sono però i disagi che vivono i residenti, costretti a recarsi in altri punti della città anche solo per rinnovare una carta d’identità. «Con la chiusura della sede periferica del comune a Fratte, constestualmente alla soprressione degli uffici di Mariconda e Via Nizza, stiamo assistendo all’ennesimo disservizio ai danni della popolazione che si aggiunge al costante abbandono delle periferie, considerate alla stregua di bacini elettorali, da parte dell’amministrazione comunale», hanno recentemente dichiarato gli attivisti che hanno così deciso di mobilitarsi, raccogliendo oltre 200 firme in poche settimane. «Non ci fermeremo fino a quando non avremo nuovamente ciò che ci spetta. E se non avremo risposte ci mobiliteremo.Affinché un diritto non venga negato e tutto il potere ritorni al popolo», hanno poi spiegato.