di Andrea Pellegrino
L’atto è ufficiale: Alberto Di Lorenzo ha scelto la Capitale. L’ex superdirigente, improvvisamente ridimensionato delle sue funzioni qualche mese fa a Palazzo di Città, ha chiesto ed ottenuto il comando presso il Comune di Roma. L’ultima giunta comunale di Salerno ha dato il via libera con la conseguente stipula della convenzione tra i due Enti. Per i prossimi anni Di Lorenzo sarà, dunque, al servizio di Virginia Raggi. Ancora non è chiara la funzione che andrà a svolgere nel municipio capitolino. A quanto pare, a nulla sono serviti gli ambasciatori che nel corso degli ultimi mesi hanno cercato di ridimensionare lo strappo tra Di Lorenzo e l’amministrazione comunale, compresa l’area deluchiana. Tutto nasce (forse per una strana coincidenza) dopo la prima aggiudica dell’appalto per il completamento di piazza della Libertà. La gara va a Sacco costruzioni, la stessa impresa che in città ha realizzato, tra l’altro, anche il solarium di Santa Teresa. Di Lorenzo è il presidente della commissione di gara. Partono i ricorsi e la successiva aggiudica va alla Rcm dei fratelli Rainone, i costruttori del Crescent. In quei giorni Di Lorenzo è sulla graticola, per motivi ancora non chiariti. Con una delibera di giunta viene svestito di tutti i suoi poteri burocratici, accumulati negli anni soprattutto durante l’era De Luca. Con un successivo decreto del sindaco Napoli gli viene impedito anche l’utilizzo della stanza (era coordinatore dello staff del primo cittadino) al secondo piano di Palazzo di Città. Già all’epoca Di Lorenzo medita il trasferimento in un altro Ente. Anche il contratto con l’Acamir – società della Regione Campania – è in scadenza e non verrà rinnovato. I pontieri prendono tempo e Di Lorenzo va a dirigere il settore pubblica illuminazione mentre il Suap va alla Cantarella (nel frattempo sostituita da Vecchione al comando dei vigili urbani) e il turismo torna nella mani di Tommaso Esposito. Poi i contatti con Roma ed infine il via libera al trasferimento.