Battipaglia, Btp Tecno: scontro con i sindacati - Le Cronache
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Battipaglia, Btp Tecno: scontro con i sindacati

Battipaglia, Btp Tecno: scontro con i sindacati

di Oreste Vassalluzzo

BATTIPAGLIA. Scoppia il finimondo alla Btp Tecno. La direzione aziendale vuole cacciare dall’azienda un sindacalista della Rsu ed è subito bagarre. Ieri mattina agitazione dei dipendenti davanti ai cancelli dell’azienda e presidio dei lavoratori. Si tratta solo della scintilla che ha fatto scoppiare la protesta dei dipendenti del gruppo Vivado nella zona industriale della cittadina della Piana del Sele. Sullo sfondo c’è la situazione, drammatica, che vedrà di qui a qualche mese la riduzione drastica della forza lavoro a causa del mancato rispetto degli impegni presi dall’Alcatel Lucent come annunciato nell’ultimo incontro svoltosi al Ministero dello Sviluppo Economico. Ci sono 500 famiglie a rischio tra interinali (220), assunti a tempo indeterminato (120 unità), altri 14 assunti a tempo determinato e tutto l’indotto che viene dalla produzione della Btp Tecno. Uno scenario apocalittico che ha fatto salire la tensione presso l’ex stabilimento Alcatel Lucent di Battipaglia. Poi se ci si mette anche l’atteggiamento dell’azienda dell’imprenditore genovese Gian Federico Vivado, il quadro è completo. A scatenare la protesta è stata la lettera con la quale l’azienda ha sospeso dal lavoro il rappresentante della Rsu aziendale Fiorenzo Veneri (Fiom Cgil). Non si tratta solo di una sospensione ma c’è anche il rischio “dell’applicazione della sanzione espulsiva (licenziamento nda)”. «L’azienda dice che Fiorenzo avrebbe aggredito la responsabile delle risorse umane dottoressa Sardelli – dice la rappresentante Rsu della Fim Cisl Paola Trimarchi -. Ma noi eravamo presenti a quel faccia a faccia e non è andata così. Lo testimoniamo tutti. L’azienda dice, nella lettera di contestazione, che la Sardulli è stata aggredita all’interno del suo ufficio. Tutto falso. L’incontro si è svolto fuori dal suo ufficio e i toni sono stati accesi ma non c’è stata aggressione. L’azienda dice che la Sardulli si è anche sentita male e ha dovuto far ricorso ad un’ambulanza. Ma noi non ne abbiamo viste. Anzi, come Rsu, siamo solidali con la Sardulli che in questo momento è stata lasciata sola dal management della Btp Tecno in una fase di forte stress con le tensioni aziendali». L’incontro a cui si fa riferimento è avvenuto dopo reiterate richieste di un faccia a faccia con il direttore dello stabilimento Mansanti. «Richieste andate a vuoto per la totale chiusura della Btp Tecno rispetto alla Rsu e i sindacati – continua Paola Trimarchi a nome di tutti i componenti della Rsu -. Solo per decidere al chiusura per Natale, per cui è necessario un accordo sindacale, hanno voluto incontrarci». Le tensioni sono giunte al pettine dopo la reiterata richiesta di revocare il provvedimento nei confronti di Fiorenzo Veneri. E sullo sfondo resta la difficile situazione aziendale con l’arretramento dell’Alcatel Lucent rispetto agli impegni presi nel 2010 con l’accordo di cessione dello stabilimento alla Btp Tecno.