di Redazione Cronache
L’ex assessore di Cava Civile, Enrico Bastolla, ancora a muso duro contro il primo cittadino Vincenzo Servalli, questa volta nel mirino delll’ex le condizioni strutturali dell’ospedale civile Santa Maria Incoronata dell’Olmo. «Servalli vanta in giro di aver ricevuto i sovvenzionamenti per la ristrutturazione dell’ospedale – tuona Bastolla – ma soltanto una piccola somma del finanziamento è stata destinata al nosocomio cavese, interventi che così come programmati non vanno ad aumentare ne i livelli di efficienza del plesso ospedaliero nè tantomeno sono effettivamente funzionale alla tutela della salute dei cittadini cavesi». L’assessore fuorisciuto dalla giunta dopo un duro scontro con il primo cittadino, ed ora non troppo velatamente suo rivale alle elezioni amministrativ del 2020 incalza: «I lavori di cui in questo momento l’ospedale è interessato, non sono altro che interventi di ordinaria manutenzione, e ciò la posa della pavimentazione nelle sale operatorie – su cui vigeva l’obbligo di essere realizzata per garantire un ambiente più salubre e pulito possibile durante il corso degli interventi – e la copertura dei muri del reparto di medicina», lavori il cui costo ammonta appena a quarantamila euro. Secondo Enrico Bastolla invece, che sottopone al primo cittadino un lungo e nutrito elenco di interventi essenziali per la funzionalità del tanto discusso plesso ospedaliero, è necessario prestare attenzioni all’area dedicata all’osservazione breve ed al reparto di radiologia di cui è necessario rifare la facciata onde evitare problemi alla pubblica inclumità. Incalzata da Bastolla poi una maggiore autonomia dei primari metelliani che a detta dell’ex assessore non hanno totale libertà di manovra poichè sottoposti alle decisioni prese nella sede centrale di Salerno, al Ruggi d’Aragona, di cui il nosocomio cavese è sede distaccata. Anche il numero dei medici stessi cade sotto la lente dell’ex assessore che vi indica l’insufficienza per un servizio adeguato ai moderni standards e della funzionalità dei reparti che spesso costringono i cittadini a rivolgersi a strutture private come nel caso della radiologia che attualmente è ferma. «C’è bisogno di svoltare, partendo dal nostro ospedale».