di Red.Cro.
Il “Non è colpa nostra” del sindaco non basta. Alla città l’addio dell’otto per cento di risparmio sull’imposta Tari non va giù, e dopo il miracolo dell’anno scorso quest’anno l’amministrazione Servalli dovrà fare i conti con un panettone leggermente più amaro. Per la città dei portici i conti non tornano, nel mirino sindaco e governatore della Regione. La notizia dell’aumento Tari ha fatto il giro della città più velocemente di tante altre notizie come al solito quando si tratta del portafoglio – e l’imposta rifiuti rischia di rovinare il Natale a parecchi cittadini, basta raccogliere gli umori sotto le volte dei portici. C’è chi mette in preventivo un regalo di Natale in meno, chi punta al risparmio con una differenziata capillare e conferimenti all’isola ecologica di modo che tutto diviene scaricabile sull’imposta, e chi lamenta che nonostante tutti gli sforzi e balconi pieni di buste e contenitori appositi vede una città sempre più sporca e – ricordando che la causa principale dell’aumento sono la chiusura del termovalorizzatore di Acerra e delle chiusure dello Stir di Battipaglia – vede l’aumento come una vera e propria beffa e da qui l’attacco a Vincenzo De Luca ed alle politiche fallimentari in materia. Sull’argomento è intervenuto anche Paolo Pecoraro, dell’associazione “Cava 5 stelle Libro Bianco”. «Questo è purtroppo il risultato della mancata programmazione e visione di una gestione del piano dei rifiuti non semplice da realizzare ma nemmeno difficile da programmare. Obiettivo riduzione del monte volume dei rifiuti, solo in questo modo, riducendo il volume dei rifiuti, si riduce il costo della sua gestione. La differenziata a Cava viene fatta ed anche bene, anche se migliorare è un obbligo, ma il volume dei rifiuti aumenta. Più aumenterà, più la tariffa aumenterà. Noi cittadini abbiamo la possibilità, la forza di poter decidere la riduzione della tassa, semplicemente riducendo il consumo, stare attenti agli acquisti, portarsi la sporta per gli acquisti, preferire prodotti con meno imballaggi, e così via. L’amministrazione in questi anni non è stata capace nonostante, su continui solleciti, avesse aderito alla strategia Rifiuti Zero, a diminuire tale volume e far partire la tassa puntuale, cioè pago per la spazzatura che produco. Solo esperimenti senza un minimo di risultato, senza mai aver fornito un dato, ma ottenuto solo aumento di costi. In tutto questo sono complici chi in questi anni ha collaborato nell’osservatorio comunale Rifiuti Zero, cioè le due associazioni Legambiente Cava ed una associazione di Siano Impatto Ecosostenibile che mai hanno spiegato ai cittadini come sta e stava la situazione. E questi saranno i risultati del loro lassismo. Già con l’amministrazione Galdi si è perso tempo, quest’altra ha giocato con gli esperimenti eppure localmente è l’unica tassa su cui le amministrazioni dovrebbero lavorare avendo come obiettivo maggiore qualità per un minor costo, invece costi aumentano e qualità peggiora».