Andrea Pellegrino
Nuovo guasto al termovalorizzatore di Acerra. Questa volta si tratta di problema più importante rispetto a quelli che si sono verificati negli ultimi mesi, con tempi di manutenzione stimati in almeno dieci giorni. La linea 3 è la stessa che è stata oggetto di interventi di manutenzione nel mese di luglio e pertanto l’ennesimo guasto improvviso aggrava il precario equilibrio che caratterizza il ciclo dei rifiuti regionale e avvicina sempre più la Campania ad una vera e propria emergenza .«Quanto sta accadendo conferma, ancora una volta, che il termovalorizzatore di acerra non è sufficiente a smaltire la totalità dei rifiuti non riciclabili della regione», tuona Giovanni romano, già assessore regionale all’ambiente. La situazione, inoltre, è aggravata dal fatto che la produzione complessiva dei rifiuti non diminuisce anche per effetto del non aumento della raccolta differenziata. «Secondo il piano regionale dell’attuale amministrazione – incalza romano – nel 2018 avremmo già dovuto superare il 60% di raccolta differenziata. invece i dati confermano che si è di poco superato il 50% come media regionale con l’inevitabile necessità di aumentare i flussi di smaltimento fuori regione e conseguenti aumenti dei costi che finiscono con l’essere ribaltati sulle bollette pagate dai cittadini. Lo scorso anno sono state più di 300.000 le tonnellate di rifiuti spedite dalla Campania per essere smaltite in italia e in Europa e anche quest’anno una quantità analoga di rifiuti dovrà essere smaltita fuori regione dalle Società provinciali con una spesa aggiuntiva di oltre 50.000.000 di euro».
SOCIETA’ PROVINCIALI IN FALLIMENTO
La circostanza è destinata ad aggravare le già traballante condizione finanziaria delle società provinciali che gestiscono gli Stir avvicinandole sempre più al fallimento. «Gli impianti – prosegue romano – sono saturi avendo accumulato complessivamente 150.000 tonnellate di rifiuti trattati e non smaltiti per cui la prossima settimana le difficoltà per i Comuni aumenteranno a causa della sempre più ridotta capacità degli Stir di accogliere i rifiuti raccolti quotidianamente. E anche in questo caso i costi aumenteranno per effetto degli straordinari da pagare ai trasportatori che saranno costretti a lunghe attese all’ingresso degli impianti. La regione ha programmato la pubblicazione di un bando di gara per lo smaltimento fuori regione di almeno 80.000 tonnellate di rifiuti umidi stabilizzati (Futs) dagli Stir per recuperare spazi di stoccaggio, ma va evidenziato che in questo caso la legge impone l’obbligo dell’accordo preventivo con la regione di destinazione. E’ molto improbabile, quindi, che si concretizzi questo svuotamento straordinario a causa delle resistenze delle altre regioni ad accogliere i rifiuti campani».
I BANDI E GLI IMPIANTI
intanto la prossima settimana sono in scadenza i due bandi per la realizzazione dei due impianti di Giugliano e Caivano per il trattamento dei rifiuti imballati. «il costo di questi due impianti è pari a circa 650.000.000 di euro per trattare 3.600.000 tonnellate con un costo unitario che supera i 170 euro a tonnellate. Come si pensa di coprire l’intera spesa non è dato saperlo visto che le risorse finanziarie a disposizione della regione sono notevolmente inferiori. Sembra, infatti, che il ministero dell’ambiente abbia sollevato non poche perplessità in proposito e abbia manifestato la volontà di bloccare la procedura in corso. E’ stata paventando addirittura la possibilità di un commissariamento della regione per modificare il fallimentare piano Straordinario per lo smaltimento dei rifiuti imballati che si profila sempre più come un ennesimo spreco di soldi pubblici senza alcuna garanzia di riuscita aggravando la posizione dell’italia e della Campania rispetto all’Unione Europea che continua a mantenere le sanzioni derivanti dalla procedura di infrazione»