Brigida Vicinanza
Non è mancato il riferimento da parte di De Luca (padre) all’inchiesta Sma e sugli appalti dei rifiuti condotta da FanPage, che ha come protagonista anche il secondogenito Roberto. «Quello a cui abbiamo assistito noi in questa campagna elettorale è da non credere – dichiara il governatore parlando alla platea presente al Mediterranea Hotel ieri mattina – il camorrista mascherato con i rifiuti. Ma pensate che sia una cosa che possa nascere da un’indagine giornlistica? Chi paga queste operazioni? Chi incontra un camorrista? Chi ha l’indirizzo? Chi ci ha parlato e dove? Chi ha fornito al camorrista un copione? Perché recita un copione a puntate. Voi veramente pensate che siamo di fronte a un’inchiesta?». Non abbandona l’idea di “attacco” creato appositamente per manovrare le scelte politiche degli elettori in vista delle politiche del 4 marzo e un po’ scarica la “colpa” anche all’inchiesta che ha visto la luce qualche giorno prima della chiamata alla urne. «Abbiamo avuto cose pericolose qui – continua il governatore della Campania – e noi che rappresentiamo uno dei pochi punti di resistenza istituzionale in Italia perché non facciamo parte di mafie, di camorre o di lobby come sanno tutti, diventiamo un punto di attacco di questi poteri occulti. Perché devono comandare gli altri e non le istituzioni democratiche. Abbiamo avuto cose pericolose, che continueranno. La prossima settimana ad esempio ci sarà una manifestazione a Napoli di tutti i centri sociali contro di me, altro esempio di violenza assoluta.»