La maggioranza eletta dai cittadini vietresi non esiste più da oltre un anno e quello che si sta verificando è una vera e propria «umiliazione della volontà popolare». L’unica soluzione, dunque, sarebbe quella di un immediato ritorno alle urne per il rinnovo del Consiglio comunale. Ieri mattina, il Comitato vietrese beni comuni ha fatto il punto sulle attuali difficoltà politico-amministrative vissute dal Comune di Vietri sul Mare, in seguito alla condanna – con interdizione dai pubblici uffici – e conseguente sospensione dalla carica del sindaco Francesco Benincasa. A gran voce, i componenti del comitato, chiedono che i rappresentanti dell’istituzione municipale facciano un passo indietro, nel nome del senso di responsabilità e del rispetto nei confronti della cittadinanza stessa che – da oltre 12 mesi – si ritrova ad essere governata da una maggioranza consiliare piuttosto anomala e che ha nei due ex sfidanti dello stesso Benincasa, ovvero Borrelli e Granozi, le stampelle su cui reggersi, seppur in precario equilibrio. «Già il distacco di tre ex assessori – ha commentato Antonio Luciano – avrebbe dovuto indurre il primo cittadino ad una riflessione. Dalla minoranza, Benincasa, ha ottenuto i due ex competitor alla carica di sindaco. Ne hanno detto peste e corna ma sono stati anche accolti a braccia aperte. Quella che Vietri sul Mare ha in questo momento è una maggioranza spuria che non fa alcun riferimento a quelle che sono state le scelte dell’elettorato ed è proprio questo che non ci convince».Un problema che «non è solo politico ma soprattutto amministrativo» – ha sottolineato Alfonso Gambardella, sottolineando anche l’attuale fase politica stia mostrando i propri effetti sull’intero funzionamento della macchina comunale, ormai alle prese con un organico sempre più ridotto al lumicino e una lunga serie di opere e azioni ferme al palo. «Si tratta di un problema complessivo – ha ribadito Gambardella – Il sindaco, o chi per lui, rappresenta ormai una cosa diversa da ciò che è uscito dalle urne quattro anni fa». «La dignità politica e morale della cittadinanza vietrese èstata calpestata – ha tuonato Vittorio De Luca – Sono stati votati dal popolo e al popolo devono rispondere. È giunto il momento di prendersi le proprie responsabilità, al fine di venir fuori da questa situazione disastrosa». «Si restituisca la parola ai cittadini»: questo l’invito di un altro componente del Comitato, Maurizio Celenta. «Se hanno paura di tornare al voto significa che qualcosa non quadra» A stupire e a suscitare le reazioni più agguerrite, però, è stato il comportamento di coloro i quali – nel 2014 – hanno conteso a Franco Benincasa la poltrona di primo cittadino di Vietri sul Mare. L’attuale maggioranza, infatti, è ancorata alla presenza di Antonio Borrelli e Massimiliano Granozi, passati dall’altro lato della barricata e che, ora, vorrebbero anche un riconoscimento per il supporto fornito all’ex sfidante. «Senza di loro – ha detto il consigliere comunale di opposizione, Alessio Serretiello – da oltre un anno non ci sarebbe più la maggioranza. Questo paese è stato umiliato come non era mai accaduto prima, schiacciato da una battaglia di potere dove ciò che conta sono le poltrone». Quanto sta accadendo in queste settimane nel comune capofila della Costiera Amalfitana sta scatenando reazioni trasversali. Curiosa è quella della sezione locale del Partito socialista che, in un manifesto, ha presentato una versione revisionata del noto film di Lina Wertmüller, con protagonista Paolo Villaggio, “Io speriamo che me la cavo”. Protagonista dell’immaginaria pellicola è “un sindaco condannato e sospeso” mentre coprotagonisti sono “due candidati sindaci sempre più decisi a sostenere l’amministrazione contro cui si erano candidati”. Antagonisti sono, invece, “il sindaco facente funzioni” (Marcello Civale) e “l’assessore al turismo” (Giovanni De Simone); comprimari sono i componenti della maggioranza mentre la partecipazione straordinaria è quella degli “Ispettori del Mef”, i cui rilievi alla conduzione economica dell’ente – si legge nell’ironica locandina – “attendono le controdeduzioni da parte degli uffici comunali”. Le guest star sono, infine, “il vettore fantasma, il plastico del parcheggio e il collaudo del Pue Marina”. Soggetto, sceneggiatura e regia sono de “Le anime morte del Pd”. Un manifesto che, però, reca un messaggio chiaro, con un riferimento alla lista “Per Vietri”, in campo alle scorse Comunali: “Onorate il nome della lista con cui vi siete candidati. Fate qualcosa per Vietri: Dimettetevi”.
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