Erika Noschese
Continua il tour di presentazione di “Sistema Salerno”, l’e-book prodotto dai giornalisti Andrea Pellegrino e Marta Naddei. Ieri mattina è stata la volta di Vietri sul Mare, terra natia di Pellegrino che ha quindi giocato in casa. Alla presentazione hanno preso parte l’ex presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il coordinatore di Vietri sul Mare di Forza Italia, Davide Scermino; l’esponente del Movimento 5 Stelle, Oreste Agosto, il segretario dei Giovani democratici, Vincenzo Pedace e l’ex parlamentare Andrea De Simone, oggi impegnato con Mdp-articolo uno. Tanti i nomi di personaggi politici present in platea, quali lo storico sindaco socialista di Vietri, Cesare Marciano; il consigliere comunale Alessio Serretiello, il responsabile provinciale di Forza Italia, Vittorio Acocella e il coordinatore provinciale giovanile di Noi con Salvini, Tiziano Sica. L’e-book è un’inchiesta approfondita che intende mettere a nudo i meccanismi di quello che è stato ribattezzato “Sistema Salerno”, un contemporaneo intreccio tra politica e imprenditoria che ha caratterizzato gli ultimi anni della vita salernitana, a partire dai lavori di realizzazione di piazza della Libertà. «Il sistema Salerno è il sistema della provincia di Salerno, il sistema del Pd in cui entrano gli amici e i parenti che sono primi in graduatoria», attacca il commissario cittadino di Forza Italia, Davide Scermino. Fa eco Vincenzo Pedace, coordinatore Mpd-Articolo Uno che definisce il sistema Salerno un sistema deluchiano che riguarda l’intera politica salernitana, centro destra compreso. «Le prossime elezioni politiche sono determinanti per il territorio salernitano perché c’è lo showdown e a Salerno città, con il nuovo disegno dei collegi, sarà candidato il figlio di Vincenzo De Luca, arrivando così all’espressione totale della sua violenza e della sua prepotenza», ha detto Pedace. Il giornalista Andrea Pellegrino, nel corso del suo intervento ha annunciato che “Sistema Salerno” è solo la prima parte di un progetto che prosegue in quanto ci sono inchieste ancora in corso e i processi stanno andando avanti, tanto che la prossima settimana ci sarà la nuova udienza per la vicenda Crescent. Il sistema Salerno viene svelato a partire dalla “madre delle inchieste”, come le ha definite il giornalista, che ha portato alla richiesta di arresto di 11 persone e che per la prima volta si rendono pubbliche le intercettazioni telefoniche. Qui si delinea il sistema, l’altra faccia del modello Salerno che viene quotidianamente raccontato ma che è stato smontato dalla vicenda del Compostaggio, fiore all’occhiello che fino a domenica scorsa è stata raccontata, dallo stesso De Luca, come un’eccellenza di Salerno. In merito all’impianto di compostaggio, in questi giorni al centro delle polemiche, solo pochi giorni fa il presidente dell’anticorruzione, Raffaele Cantone ha ipotizzato una serie di gravi reati, smontando il sito attualmente fermo da circa un anno. «Sistema Salerno parte, come già detto, dai lavori di piazza della Libertà: dalle intercettazioni e dagli atti si delinea il sistema deluchiano, aggravato da una guerra familiare perché adesso c’è Piero De Luca che ambisce al parlamento e Roberto che ambisce alla carica di sindaco ma non attraverso un accordo politico bensì attraverso una guerra tra i due fratelli che hanno gli stessi metodi del padre», ha spiegato Pellegrino, accennando poi alla vicenda delle Luci d’Artista, coinvolta in un ricorso presentato dalla ditta francese Blachere Illumination ma, nonostante ciò, la giunta ha approvato una delibera per accelerare il montaggio, nonostante il contenzioso in atto. Una delibera che non porta la firma di De Luca Junior, promotore di quest’accelerazione. «Al momento noi non sappiamo quanto costa piazza della Libertà e sono tutti fondi europei. Ho stimato circa 40 milioni di euro per un solaio che mantiene un doppio parcheggio e lo stesso vale per le luci che sono pagate dai fondi europei che quest’anno ha stanziato 2 milioni di euro», ha detto ancora Andrea Pellegrino. Sistema Salerno trova d’accordo i vari esponenti politici circa la necessità di smantellarlo perché divenuto ormai un sistema campano, come ha detto l’esponente del Movimento 5 Stelle Oreste Agosto: «Non si parla di Pd perché a Salerno non c’è mai stata la candidatura di un sindaco del partito democratico ma c’è stata sempre Campania libera con quella massa di soggetti che facevano capo a Vincenzo De Luca. Il potere delucidano è talmente forte da riuscire ad indebolire anche le opposizioni». A fare il punto della situazione Marta Naddei, autrice dell’inchiesta, che spiega come il sistema Salerno sia colpa non di un singolo personaggio: «non è De Luca perché se fosse solo lui il sistema se lo fa solo da solo. Il problema è che il sistema Salerno è dappertutto, intreccio tra politica, imprenditoria, magistratura». Per la Naddei, il sistema Salerno si sta leggermente scardinato, dopo i risultati del referendum dello scorso 4 dicembre. La definisce una cupola affaristico-mafiosa- politico, l’esponente di mdp-articolo uno, Andrea De Simone che regge perché “la cupola ha i capitelli che sono le opposizioni e i settori dello Stato che avrebbero dovuto svolgere una funzione di controllo ma da 25 anni sono totalmente assenti. Per far saltare il sistema Salerno dobbiamo concentrarci sui controlli”.