Questa sera, la V edizione del Camerota Festival, promosso dall’Associazione Zefiro ospita il concerto finale della masterclass del percussionista Edoardo Giachino
Di AMBRA DE CLEMENTE
Prima serata oggi, alle ore 21,30, nell’incantevole cortile del Castello Marchesale di Camerota del cartellone della V edizione del Camerota Festival, allestito dall’Associazione Culturale-Musicale Zefiro, presieduta da Giuseppe Marotta e diretta dal compositore Leo Cammarano, con il concerto finale della masterclass di percussioni del M° Edoardo Giachino, primo percussionista dell’Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, Un evento, questo, sostenuto dal Comune di Camerota, unitamente al Meeting del Mare, all’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, al Conservatorio di Musica “G.Martucci” di Salerno e al Centro di Musica Contemporanea di Milano, oltre ad un folto cartello di mecenati privati. L’aspetto più entusiasmante delle percussioni è che, contrariamente a quanto si crede, hanno una grande capacità di adattamento. Infatti, pensare di non poter eseguire musica da camera di genere classico con piccoli tamburi e piatti è sbagliato, dato che l’intera gamma dei suoni prodotti da questi strumenti è a nostra disposizione, dai quasi impercettibili Pianissimo fino ai più penetranti Forte. Gli esotismi che, ancora occasionalmente udiamo o ci aspettiamo di udire, tra alcuni decenni saranno magari superati come l’origine turca dei piatti a mano, ma resterà il loro DNA. E’ quanto dimostrerà dopo tre giorni di studio il M° Edoardo Giachino con i suoi allievi, Antonio Restuccia, Valerio Colaci, Francesco D’Ambrosio, Marco Apicella, Riccardo Mazzarella, Antonio Colacelli i quali saranno i protagonisti del saggio finale al termine di un percorso di confronto di competenze, esperienze e personalità differenti. La formazione dei giovani strumentisti continuerà con un’altra masterclass affidata stavolta alla tromba stellare di Andrea Tofanelli il 27 luglio. Il trombettista sarà quindi in concerto il giorno successivo, il 28 con l’ Itai Doshin Trio del pianista Francesco Chiariello con Gabiele Pagliano al contrabbasso e Lucio Mele alla batteria. La serata, che si dividerà tra classico e Jazz, spazierà da Ludwig Van Beethoven, contaminato con “Nostalgia in Times Square” di Charles Mingus, all’ aria di Lauretta dal “Gianni Schicchi” valzer di Musetta dalla Bohéme, deliziosamente trasformato in bossa, per poi “cantare” l’attaccamento alla vita e al piacere di Mario Cavaradossi, tra bellezza e amori che celebrano un forzato trionfo davanti al plotone d’esecuzione, in un “E lucevan le stelle”, speziato di “Autumn leaves”, frutto di una miscela originale di melodie accattivanti e liriche, arrangiate in modo non prevedibile, sfoceranno, magari in un “Libiam nei lieti calici” in samba.