di Andrea Pellegrino
E’ uno dei pochissimi direttori generali che non avrebbe firmato il contratto e le voci di una sua uscita dal Ruggi d’Aragona sono sempre più insistenti. Nicola Cantone sarebbe sulla graticola, al punto che al momento, rispetto al dg dell’Asl, non avrebbe firmato il suo contratto, perfezionando così la nomina al vertice della struttura sanitaria e garantendosi la guida per i prossimi anni. Negli ambienti interni sanitari e politici si sussurra di un possibile cambio di rotta. Al centro i problemi giudiziari che hanno riguardato il manager ma anche le polemiche interne dopo l’approvazione dell’atto aziendale che ha portato lo sdoppiamento della cardiochirurgia e la nomina di Enrico Coscioni (consigliere alla sanità del presidente De Luca) a primario. Stando alle vicende giudiziarie, Cantone è stato di recente rinviato a giudizio dal Tribunale di Napoli. Secondo l’accusa, avrebbe presentato un falso contratto di direzione di una clinica privata. Questo per riuscire ad entrare nell’elenco degli aspiranti manager di strutture ospedaliere e strappare, dunque, l’incarico anche al “Ruggi d’Aragona”. Da qui anche una indagine interna a Palazzo Santa Lucia, con De Luca che all’atto del rinvio a giudizio, dichiarò: “Se non ha i titoli va via”. Il caso ora sarebbe al vaglio dell’avvocatura regionale e c’è chi sospetta che la mancata firma del contratto sia dovuta proprio all’istruttoria in corso. Naturalmente si tratta solo di indiscrezioni ma il clima al “Ruggi” sarebbe sempre più caldo, soprattutto per le ultime scelte della direzione generale. In totale, sempre secondo indiscrezioni, sarebbero quattro i direttori generali delle aziende sanitarie ed ospedaliere dalla Campania che, ad oggi, non hanno firmato il loro contratto.