Pina Ferro
Ha chiesto di essere processato con il rito dell’abbreviato il carabiniere Girolamo De Santo che la scorsa estate uccise il papà con la pistola d’ordinanza. L’uomo, ieri mattina è comparso dinanzi al Gup Scermino del Tribunale di Nocera Inferiore. E, nel corso dell’udienza di ieri è stata depositata la perizia psichica disposta dal Pm. Secondo il consulente l’uomo pare soffra di sindrome bibolare. I fatti risalgono ad un anno fa. Girolamo De Santo sparò al papà Federico De Santo, nel corso di una lite avvenuta in auto, nei pressi del casello autostradale di Mercato San Severino.
I due viaggiavano in direzione Nord, provenivano da Messina ed andavano nell’abitazione di famiglia a Carinola nel Casertano. Sembra che abbiano avuto una lite, il carabiniere ha estratto l’arma e ha sparato contro il 73enne. Il colpo ha trafitto mortalmente il collo della vittima. In macchina erano da soli. Il carabiniere ha poi ha scaraventato il corpo del padre per strada e si è allontanato dal luogo dell’omicidio a piedi. Le indagini sono partite 30 minuti dopo la mezzanotte quando una telefonata alla centrale operativa dei carabinieri di Salerno ha segnalato la presenza di una Lancia Lybra grigio scuro ferma sulla carreggiata nord della A30 a poca distanza dal casello di Mercato San Severino con il conducente riverso sul sedile.
Girolamo De Santo, dopo aver tentato invano di fare l’autostop, è stato trovato dopo ore in stato confusionale in un bar nelle campagne a Roccapiemonte. Confessò tutto fu arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Salerno. Per l’uomo l’accusa è di omicidio.
All’interno della vettura furono ritrovati la fondina della pistola d’ordinanza, la tessera personale di riconoscimento di De Santo e un bossolo calibro 9×19 parabellum.