di Andrea Pellegrino
«Non abbiamo previsto nessun nuovo sito di discarica, non c’è». Era il 16 dicembre quando Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della giunta regionale, con delega all’ambiente, rassicurava i consiglieri regionali, in aula, sul piano rifiuti regionali, poi “bocciato” dal Ministero dell’Ambiente. Dunque, nessuna nuova discarica sul territorio campano. Almeno fino alle ultime dichiarazioni di Vincenzo De Luca che di fatto hanno smentito il suo vicepresidente. Il governatore, infatti, ha annunciato che la discarica ci sarà. E servirà per almeno un paio di milioni di tonnellate. Ma a Bonavitacola non è andata meglio neppure sul caso della bocciato sul piano rifiuti. Nel rispondere a Giovanni Romano, suo predecessore all’assessorato all’ambiente, il salernitano delucidano, ribadiva: «Sono del tutto fuorvianti ed infondate le notizie sulla prevista realizzazione di nuove discariche poiché il Piano non le prevede affatto. Cosa propone Romano? Di tornare ai tre termovalorizzatori del suo piano? Lo dica». Ed ancora sulla decisione romana, sosteneva: «ll Ministero non ne ha la competenza». Anche questo caso i fatti lo hanno smentito. L’incontro a Roma, proprio sul piano rifiuti, si è tenuto giovedì con tanto di nuovi approfondimenti chiesti dal Ministero dell’Ambiente. I chiarimenti riguarderebbero le ecoballe, impianti di compostaggio, il termovalorizzatore di Acerra e la capacità residua delle discariche ancora attive. La Regione dovrà rispondere, ora, entro mercoledì. E le criticità non sarebbero facili da superare. Infatti, per i rifiuti imballati, è tutto praticamente fermo. Gli Uffici della Struttura di missione della Regione sono sempre in attesa del nulla osta dell’Anac per il nuovo bando. Per lo svuotamento dei siti nessun progresso: si è ancora fermi a poco più di 30.000 tonnellate smaltite in otto mesi mentre il crono programma ne prevede 800.000 in diciotto mesi. Neppure la Bulgaria ha ancora sciolto la riserva per accogliere i rifiuti. Per gli impianti di compostaggio, invece, dovrebbe essere pubblicata una delibera con la lista degli impianti definitivi, ma ci sarebbero delle problematiche per alcuni siti, come ad esempio a Sarno. Infine potrebbero aumentare i trasferimenti di rifiuti fuori regione dopo la chiusura della discarica di San Tammaro a Caserta e quella imminente, a quanto pare, di Savignano Irpino. «Nel 2016 – ricorda Giovanni Romano, ex assessore regionale all’ambiente – sono state smaltite fuori regione 360.000 tonnellate per un costo aggiuntivo di 60 milioni di euro. Quello che è stato appena presentato dalla Regione Campania, più che un piano rifiuti è un piano trasporti. Rifiuti che viaggiano fuori Regione con costi a carico dei cittadini e con tanti ringraziamenti da parte di chi li trasporta». Anche il Movimento 5 Stelle attacca: «Sono le proverbiali poche e molto confuse idee che caratterizzano ormai la Giunta De Luca – dice il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione – A distanza di due mesi tocca al presidente De Luca ribaltare il tavolo annunciando che è intenzione della Regione creare un solo grande sito e di non appellarsi alle ideologie. C’è un evidente e preoccupante stato confusionale – attacca Viglione – che mostrano un De Luca carnefice e vittima di se stesso e della sua retorica degli annunci. Una confusione che presenta un conto salato – conclude Viglione – che come sempre dovranno pagare i cittadini che mentre chiedono verità si ritrovano nuovamente a dover convivere con il redivivo spettro delle discariche».