di Pina Ferro
Giuseppe Alfieri, il titolare del centro massaggi di Cava arrestato per abusi su minori non poteva lasciare il carcere. A sostenerlo è il sostitutio procuratore Elena Guarino che ha presentato istanza al tribunale del Riesame avversa alla decisione del Gip Stefano Berni Canani che alcune settimane fa ha concesso al 51enne di Cava de’Tirreni il beneficio degli arresti domiciliari. Intanto proseguiono le indagini sulla vicenda legata allo stupro, secondo l’impianto accusatorio, di un 17enne all’interno del centro massaggi gestito da Giuseppe Alfieri. L’arresto è avvenuto il 19 luglio scorso.
Il giudice delle indagini preliminari Stefano Berni Canani ha concesso i domiliari all’uomo residente nella cittadina metelliana a seguito dlela presentazione di tre consulenze difensive depositate dall’avvocato Arturo Della Monica. In particolare le testimonianze secondo cui Alfieri non sapeva che il ragazzo fosse ancora minore quando aveva avuto con lui rapporti sessuali fatti di palpeggiamenti e masturbazioni che secondo la difesa sarebbero stati consenzienti. E non lo sapeva nemmeno quando, lo scorso dicembre, lo avrebbe coinvolto in un gioco erotico con tre complici, culminato nello stupro da parte di un uomo in maschera che gli inquirenti stanno ancora cercando di identificare. Secondo le testimonianze portate all’attenzione del gip, ne sarebbe venuto a conoscenza soltanto agli inizi di quest’anno. E subito lo avrebbe allontanato.