S’allarga l’inchiesta sulle Fonderie Pisano. Questa volta è toccata all’Arpac che venerdì ha ricevuto la visita dei carabinieri che hanno notificato otto avvisi di garanzia nei confronti di dirigenti e funzionari della struttura regionale. Ma non si esclude che stessa sorte possa toccare nelle prossime ore anche agli altri enti protagonisti della vicenda. Dunque Comune di Salerno, Asl e Vigili del Fuoco. Il tutto mentre entro lunedì il Gip del Tribunale di Salerno dovrà decidere se confermare o meno l’istanza di sequestro dell’impianto di Fratte. Ma questo è un altro fascicolo che vede indagati sette persone, tra cui la famiglia Pisano e l’ex dirigente regionale Antonio Setaro. E tra i tanti altri fascicoli aperti dalla Procura della Repubblica c’è quello che ha iscritto, per ora, otto dipendenti dell’Arpac di Salerno sul registro degli indagati. I reati ipotizzati, a quanto pare, vanno dall’abuso al falso. In pratica vengono contestate presunte irregolarità nelle certificazioni durante le ispezioni all’interno della struttura. A confermare l’inchiesta è stato lo stesso commissario regionale dell’Arpac Pietro Vasaturo. Ma la vicenda non dovrebbe finire qui e ben presto le indagini potrebbero toccare anche gli altri enti, protagonisti della conferenza dei servizi che rilasciò l’Aia (autorizzazione integrata ambientale) ritenuta illecita ed illegittima dai pm Guarriello, Polito e Rinaldi che il 24 giugno hanno posto i sigilli allo stabilimento dei Pisano e che ora attendono la convalida del Gip. Intanto sempre a proposito di Aia, il 6 luglio al Tar si discuterà il ricorso promosso dai Pisano contro la Regione Campania e la sua richiesta di Via (valutazione di impatto ambientale) reclamata all’interno del riesame dell’Aia. Contro la richiesta di annullamento si sono opposti il Comitato “Salute e Vita” e l’associazione “Presidio permanente”. “Abbiamo chiesto fin dall’inizio che la magistratura andasse fino in fondo per individuare tutte le responsabilità del caso, ora finalmente qualcosa comincia muoversi davvero”. Lorenzo Forte presidente del comitato salute e vita ha commentato così la notizia. “Ci è sempre sembrato strano che l’Arpac avesse trovato le criticità soltanto al 2015 e il perché l’ente non fosse stato in grado di fermare il mostro delle Fonderie”, ha continua Forte, che poi ribadisce: “Attendiamo comunque altri avvisi di garanzia per gli altri enti, perché tutti devono pagare per la propria responsabilità. In ogni caso noi ci teniamo a ringraziare Pietro Vasaturo perché comunque in tempi non sospetti ha avviato una serie di interventi e di controlli che ci hanno poi dato ragione”. Dall’associazione del presidio permanente piena soddisfazione: “Finalmente si sta facendo luce sulle responsabilità di enti ed istituzioni. Ci auspichiamo che questo sia uno dei tanti passi che condurrà ad accertare le responsabilità nell’ambito del comune di Salerno, dei vigili del fuoco e dell’azienda sanitaria locale”. Intanto il commissario straordinario Arpac Pietro Vasaturo è solidale con i dipendenti che hanno ricevuto l’atto giudiziario: “Sono vicino ai dipendenti dell’ente che fino a prova contraria non sono da ritenersi ancora colpevoli ma innocenti nella vicenda”.
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