di Andrea Pellegrino
I Pisano non mollano l’ipotesi Sardone. E la vicenda approda direttamente in Consiglio di Stato dove, la proprietà cerca di ribaltare la sentenza di primo grado che ha dato ragione al Comune di Giffoni Valle Piana, bloccando di fatto il trasferimento dell’opificio. L’udienza del 12 maggio scorso ha rinviato tutto al merito, fissando la nuova udienza per il prossimo 9 febbraio. Fino ad allora, a questo punto, non si dovrebbe muovere nulla rispetto al sempre annunciato trasferimento dell’opificio di Fratte. Un passaggio, questo, che è ben chiarito nel ricorso presentato dalla società Pisano contro la Regione Campania (si discuterà il 6 luglio in sede cautelare) per il provvedimento di revisione dell’Aia e nello specifico della richiesta di Via e Vi. «L’approvazione del Pua – previsto nel Puc di Salerno – è condizionata alla contestuale delocalizzazione, a tutt’oggi non ancora avvenuta, essendo in corso un contenzioso con il Comune di Giffoni Valle Piana, nell’ambito del quale la società ricorrente ha acquisito la disponibilità di un sito alternativo e sul quale pende ora ricorso in appello contro gli atti di mancata approvazione del progetto di delocalizzazione».