Ormai è ufficiale: Giuseppe Longo è il nuovo commissario straordinario dell’Asl di Salerno. Ieri mattina la pubblicazione sul burc della nomina firmata da Vincenzo De Luca. Longo sostituisce Postiglione che lo scorso 5 maggio aveva presentato le dimissioni per dedicarsi all’incarico regionale a capo della struttura sanitaria. Ma Longo non dovrebbe restarci molto a capo dell’azienda. Tant’è che al momento non è stato ancora individuato il subocommissario sanitario, ruolo che svolgeva Longo all’interno dell’azienda di via Nizza. In un primo momento si era pensato a Virginia Scafarto ma allo stato pare che sia tutto fermo. Oggi il Consiglio regionale della Campania, dovrebbe approvare la legge che semplifica la nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie. Se licenziata, dunque, Vincenzo De Luca potrebbe procedere in tempi brevissimi alla nomina dei nuovi manager superando così i commissariamenti e le procedure nazionali imposte per la scelta dei direttori. Secondo indiscrezioni entro metà luglio – salvo impugnativa della legge da parte del Governo – De Luca potrebbe chiudere il cerchio. A Salerno, all’Asl, vorrebbe approdarci Enrico Coscioni, attuale consigliere politico alla sanità del presidente De Luca mentre al “Ruggi d’Aragona” è quasi certo il ritorno di Attilio Bianchi, che lascerebbe così il suo incarico di direttore generale all’Università degli Studi di Salerno. Ma la legge dovrà passare ora al vaglio dell’aula. E non mancano dure proteste. Come quelle del Movimento Cinque Stelle che ha inviato una lettera a Mattarella. «Dopo 5 mesi De Luca rinnega una sua stessa legge e, con un colpo di mano, domani porta in Consiglio regionale una proposta di legge che gli consentirà di effettuare nomine nella sanità poco trasparenti – attacca Valeria Ciarambino, presidente della Commissione Trasparenza – Nell’aula del Consiglio si istituzionalizza la lottizzazione seriale delle nomine. Dal direttore generale a scendere tutto sarà deciso senza uno straccio di trasparenza». «La cosa più grave è che questa proposta di legge non solo modifica una legge di 5 mesi fa dello stesso De Luca in fatto di nomine – sottolinea – ma arriva a pochi mesi dall’entrata in vigore del Decreto Madia che noi contestiamo ma che va nella direzione di una preselezione più accurata del personale da nominare ai vertici. Abbiamo scritto al Presidente della Repubblica e ai rappresentati della sanità – sottolinea – per denunciare questa grave anomalia. La Campania cambia verso nel senso che l’Italia andrà da una porte e la Campania da un’altra, verso il Medioevo». «Tutti vogliono mettere le mani sulla sanità – ha sottolineato il parlamentare Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai – Conosciamo il business che gira intorno alla sanità in Campania e se le nomine vengono fatte in assenza di trasparenza e di merito va a finire che le cose continueranno a funzionare nel modo in cui conosciamo: male. In questo De Luca è uguale a De Mita, Bassolino è uguale a De Luca. Insomma non è cambiato niente negli ultimi trent’anni».
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