Il Piccolo Gran Premio parla americano. Vittoria per lo statunitense Ward
Gianni Govoni va all’inseguimento ed è secondo con Antonio. Neptune e Luca Maria Moneta volano oltre i due metri nell’ ultimo barrare della Sei Barriere
Dal nostro inviato GIULIA IANNONE
Si è trattato della categoria a barrage con ostacoli da 1,50/1,55 con 58 binomi a partire, 22 dei quali hanno avuto accesso al barrage, tra cui anche il giovanissimo 17enne italiano Guido Franchi in sella al Sella italiano Quixotic DC ( 12 anni da Burggraaf) montando quasi con il coltello tra i denti “ Ho montato con più forza ed energia perché penso di rappresentare quest’anno con la mia equitazione tutti i giovani!” ha detto alla fine del primo giro quando ha saputo di essere entrato in barrage. C’erano parecchi specialisti della velocità , potremmo dire così, che avrebbero potuto dare la zampata finale nella lotta contro il cronometro: Eric Lamaze su Fine Lady 5, Kent Farrington su Creedance , Henrik Von Eckermann sull’inossidabile Gotha già sotto la sella del Kaizer Ludger, Elizabeth “Beezie” Madden su Cortes C’ – il cavallo per intenderci con cui ha preso parte l’americana alla finale a scambio del mondiale!- ed un cliente molto scomodo americano quale Mclain Ward su HH Carlos Z, questo castrone Zangescheide di 14 anni da Chellano. Poi in sordina, il nostro italiano che la stampa estera ha sempre definito “The master of faster” un tale Gianni Govoni specialista in sfide di ogni genere specie con il cronometro, su questo “Antonio” castrone di 11 anni da Oklund che ha il merito di averlo riportato dopo alcuni anni a piazza di siena dopo aver ottenuto il bronzo al campionato italiano , green card automatica per l’evento agonistico romano. Se il barrage di Ward è risultato a dir poco favoloso, tra girate, metri guadagnati ed il supporto a questo punto essenziale di un cavallo esperto quale è Carlos Z: 34,78 il tempo da battere. Quello che ha tentato, che ha raccolto il guanto di sfida è stato il nostro Gianni Covoni (nella foto di Marco Proli) con questo Antonio che sta cambiando sempre più forma, energia e stato d’animo divenendo sempre di più alleato di quello che fu uno dei talenti prediletti di Raimondo D’Inzeo. “ Antonio continua a crescere! “ha detto Gianni quando lo abbiamo raggiunto al telefono” ha saltato bene un primo giro che da terra sembrava molto difficile. Invece sono venuti 22 zeri, quindi così non era! c’erano però dei super cavalli e degli ottimi cavalieri, quindi è normale. Il barrage era veloce ma non con troppe alternative. Di pura velocità lo definirei. Credo di aver perso un po’ di tempo nei primi due salti. Avevo programmato una cosa al 2 ed al 3 che non sono riuscito a fare, poi invece il cavallo ha saltato benissimo, sono riuscito a riprendere la velocità e guadagnare, sono contentissimo così!” . E così Gianni ed Antonio fermano il cronometro a 36.40 dietro l’americano e davanti all’argentino Josè Maria La Rocca su Eliot DWS. Quarto l’altro italiano Luca Maria Moneta sul 15enne “Flying pony” Connery. Ma Gianni si è lasciato anche andare al telefono a quale altra confidenza post gara “ Mancavo da Piazza di Siena da 4 anni credo, ed il concorso è cambiato tanto. Non voglio dire se in bene o in male, ma ho trovato tanti cambiamenti tra i quali ad esempio il campo è più stretto, però l’atmosfera e la magia di questa competizione resta immutata nel tempo!” In merito alle aspettative sulla gara di oggi, ossia il Gran Premio Roma affrontato con questo cavallo che sta imparando in fretta” Domani è domani!” ha esclamato subito, sentendo che sono 50 i binomi di alto livello che prendono parte alla gara importante della domenica “ sono rassicurato perché il cavallo ha saltato bene. Domani sarà un Gran Premio molto grosso ma il mio cavallo è molto in forma, sta saltando molto bene.” Gianni ci ha ricordato anche come ha trovato Antonio “Era montato da un amatore olandese dove saltava le 140, lo ha comprato il mio socio olandese. Dopo un mese che lo avevo in lavoro, ha già fatto bene Verona pur non facendo niente di eclatante, però avevo già buone sensazioni ed ha fatto Vermezzo ed un po’ di concorsi bene ed io ho creduto nel cavallo perché ha tantissime potenzialità. E’ un cavallo molto particolare. È caldo ed ha una gestione non facile a casa nel lavoro, mi piace molto.” Ed ha concluso dicendo” questo cavallo quando entra in campo è un genio”. La notizia importante è che finalmente anche Henk Nooren, presente a Roma nella giornata del venerdì, ha potuto vedere per la prima volta questo binomio che sta crescendo sempre di più e che con Piazza di Siena ha riavuto una vetrina di eccezione come meritava “ Ho parlato un po’ durante i primi giorni con il tecnico! Ma il cavallo non lo conosceva quindi non poteva dirmi più di tanto”! Quanto ad una ipotesi sul nome possibile da indicare quale vincitore del Gran Premio Roma, Gianni non si è potuto sbilanciare “Ma è tutto molto aperto! Ci sono dei super cavalli e cavalieri. In queste gare è difficile fare pronostici. Potrei dire 10 nomi ma non è facile”. E’ Luca Maria Moneta, su Neptune Brecourt a firmare la gara di ieri categoria sei barriere superando l’ostacolo posto a 2 metri di altezza. Una gara all’insegna del divertimento e della riconoscenza che sempre il cavaliere lombardo mette al primo posto nel suo rapporto con i suoi partner a 4 gambe. Da anni la sua monta è all’insegna della gentilezza e di un approccio etologico di condivisione e partecipazione emotiva alle gare. Luca e Neptune hanno in curriculum altri risultati del genere: quelli ottenuti nel 2015 nello CSIO di Lummen e nel CSI5*-W di Madrid, oltre al secondo posto centrato nella ‘sei barriere’ del CSI5*-W di Mechelen. Al secondo posto, si è classificato il toscano Matteo Cialdi che con Lindiamo ha commesso errore sui due metri; terzo Filippo Moyersoen con Loro Piana Bellami. Superato il metro e 90, Moyersoen non ha affrontato il terzo barrage scegliendo di ritirarsi.