Non ci si schioda da archi e pianoforte per i sei appuntamenti previsti, niente danza, né concerti sinfonici
Di Olga Chieffi
Stagione cameristica sotto-tono quella del massimo cittadino, quest’anno, che vista la poca partecipazione del pubblico alla concertistica, ha visto i finanziamenti spostati evidentemente quasi per intero sul cartellone lirico. Eliminati gli appuntamenti dedicati alla danza e la sinfonica, non cambiano gli strumenti con l’inflazione degli strumenti borghesi, archi e pianoforte, sarà il pianista Lucas Debargue, medaglia di legno al premio Cajkovski, ma tastiera preferita dallo “czar” Valerij Gergiev, che sa dividersi tra classica e jazz, con un autore d’elezione, Ravel, il 6 maggio ad aprire la stagione cameristica, seguito dal violinista Vincenzo Bolognese, spalla dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, allievo di Felix Ayo, preferito da Giuseppe Sinopoli, che proporrà “a-solo” la voce del suo strumento. La ripresa autunnale saluterà il ritorno di Giuseppe Albanese, il 2 ottobre, mentre il 9 saranno di scena il violinista Eckart Lorenzen, spalla della Filarmonica salernitana, e la pianista Batia Steinbock, sua moglie. L’ottobre, ma in data ancora da definire, sarà impreziosito da un rècital del tenore Francesco Meli, che si alternerà con il soprano Serena Gamberoni, due brillanti voci dell’Arena di Verona, accompagnati dal pianista Roberto Corlianò, che ricordiamo di aver notato anche alla guida di qualche banda da giro. Finale il 12 dicembre con un quartetto d’eccezione, il Leonis, specialista della musica contemporanea. “Ma non finisce certo qui – ha assicurato il M° Antonio Marzullo – abbiamo in serbo fuori cartellone appuntamenti di rilevanza mondiale, che presto vi sveleremo” teatro Verdi Salerno: stay tuned.