Pare proprio che ci stia pensando, Antonio Bassolino, a presentare un nuovo ricorso dopo la bocciatura incassata ieri dal primo. Un appello che dovrà mettere in discussione l’intero svolgimento delle primarie e non soltanto i risultati dei seggi “incriminati”. Dalla proclamazione di Valeria Valente quale candidato sindaco del centrosinistra a Napoli, Bassolino ha 48 ore per provare a fermare tutto, all’indomani della pubblicazione – su Fanpage.it – di due video: uno nel quale si vedevano, in quattro seggi diversi, esponenti del Pd pagare gli elettori per votare e l’altro in cui figurano rappresentanti di centrodestra e “cosentiniani” ai seggi. Pare proprio, infatti, che dopo il rincorrersi di voci dopo la “sentenza” della commissione di garanzia del Pd, nella serata di ieri, l’ex governatore abbia manifestato la volontà di procedere su questa strada. In alternativa, potrebbe anche calare l’asso della lista civica: una strada affascinante ma che al momento sarebbe percorsa soltanto dai numerosi supporters social di Antonio Bassolino. Quasi esclusa la possibilità che ora possa esserci un lavoro congiunto, fianco a fianco, con il resto del Pd. Un bivio dinanzi a cui l’ex governatore della Campania si è ritrovato nella giornata di ieri dopo che il suo ricorso sulle primarie di domenica, perse per soli 440 voti, è stato respinto dalla commissione di garanzia che lo ha ritenuto irricevibile ed infondato: irricevibile perché presentato dopo le 24 previste per la presentazione di un ricorso per un singolo seggio (nello specifico quello di San Giovanni a Teduccio); infondato perché i verbali di tutti i seggi sono stati firmati dai rappresentati dei quattro candidati, compresi quelli di Bassolino. Anche se, stando alla realtà dei fatti, le immagini che testimoniavano l’acquisto di voti sono apparse successivamente. Una sentenza che, secondo i componenti della commissione espressione dell’area “bassoliniana” era «preconfezionata»: una convinzione che li ha indotti a lasciare anzitempo – e anche dopo il diniego di trasmettere in streaming la seduta – la riunione. Poche ore dopo la bocciatura del ricorso a parlare è stato lo stesso Antonio Bassolino che ha affidato tutta la propria amarezza ad un post su Facebook: «Invece di riflettere e discutere il Pd chiude gli occhi. E' un colpo di spugna che offende le primarie e la città». Una dichiarazione dalla quale non si discosta molto quella di Pier Luigi Bersani, ex segretario del Partito democratico, per il quale la pronuncia della commissione è stata «lievemente burocratica. E queste cose le dico con preoccupazione perché registro un disagio tra la nostra gente, non solo a Roma e Napoli, ma in giro per l'Italia. Suggerisco un comportamento più lineare e rigoroso davanti a queste cose». Bersani ha ritenuto anche «irrituale» la circostanza per la quale non ci sono stati «pronunciamenti di esponenti dell'esecutivo del partito prima della commissione di garanzia», riferendosi alle parole di Matteo Orfini e Lorenzo Guerini che hanno difeso a spada tratta il risultato delle primarie che ha visto vincitrice la renziana Valente che, nel corso della competizione elettorale interna, è stata supportata proprio da tutto l’apparato del presidente del Consiglio dei ministri e segretario del Partito democratico Matteo Renzi. Sul fronte nazionale è anche Gianni Cuperlo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda e che «si pronunci commissione nazionale». Alla domanda se volesse rilasciare un commento sulla presentazione del ricorso di Antonio Bassolino, ha risposto con un secco “no” il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Nonostante tutto e nonostante abbia “confessato” di non aver ricevuto neanche una telefonata di congratulazioni da Antonio Bassolino, il candidato sindaco del centrosinistra per le Comunali di Napoli, Valeria Valente si dice «certa che Antonio lavorerà insieme con noi, per costruire un partito più unito e forte – dice – condizione fondamentale per riconquistare la guida della città e aprire una nuova stagione di governo. Io lavorerò in ogni caso per questo». Per quanto riguarda i fatti accaduti domenica fuori ad alcuni seggi – fatti che avrebbero avvantaggiato proprio lei – Valente afferma che «il rigetto del ricorso non cancella eventuali responsabilità che, se accertate, richiederanno severe e rigorose sanzioni da parte degli organismi competenti, sia del Partito democratico, sia di tutte le altre formazioni politiche della coalizione – conclude Valente – su questo, dobbiamo essere intransigenti, anche per aprire finalmente una nuova stagione politica a Napoli». Stesso tenore nelle parole di Assunta Tartaglione, segretario regionale del partito democratico: «La pronuncia della Commissione conferma che la regolarità del voto è fuori di dubbio. A fronte della decisione della Commissione sul ricorso legittimamente presentato da uno dei candidati in competizione alle primarie, ribadiamo ancora una volta che i singoli casi ripresi nel video e che mostrano comportamenti eticamente riprovevoli e scorretti, saranno sanzionati fermamente dalla Commissione provinciale di garanzia del Pd. In vista della vera campagna elettorale, che dovràportarci alla riconquista del Comune di Napoli, e del vero scontro, che non è interno al Pd – conclude Tartaglione – rinnovo l'invito all'unità e all'impegno comune per sostenere il vincitore delle primarie».
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