Convalidata la misura cautelare in carcere nei confronti di Luca Gentile, il giovane di 21 anni che sabato scorso ha ucciso a coltellate il padre della fidanzata, il carrozziere di 60 anni Eugenio Tura De Marco. Lo si apprende da uno dei due legali del ragazzo, Luigi Gassani che lo difende insieme all'avvocato Enrico Lizza. "Il mio assistito – spiega l'avvocato Gassani – era diventato l'oggetto del desiderio della vittima che si era invaghito di lui, nonostante fosse il fidanzato della figlia. Non è escluso che quest'ultima sapesse qualcosa in merito alle attenzioni del padre verso quel ragazzo del quale si era innamorata da circa un mese. Sembra convincente il fatto che, addirittura, il padre fosse andato in gelosia per non essere lui il destinatario di quell'amore". Il delitto è avvenuto in casa della vittima – nel rione Fornelle, nel cuore del centro storico di SALERNO – al culmine di una lite. "La versione che il ragazzo ha fornito quest'oggi ai giudici – spiega l'avvocato Gassani – è la stessa della confessione, ovvero che il padre della fidanzata nutriva per lui delle mire di natura sessuale. Si sarebbero incontrati nel quartiere, l'invito a salire per chiarire una volta per tutte la questione. E poi le attenzioni della vittima che avrebbe anche tentato di toccare i genitali al ragazzo mentre questo si trovava seduto e lui alle sue spalle. A quel punto Luca Gentile lo avrebbe colpito, ma mai – assicura l'avvocato Gassani – per ammazzarlo. Lo testimoniano le ferite riscontrate sul cadavere dell'uomo. Il mio assistito non lo ha mai colpito in direzione degli organi vitali ma sempre in zone periferiche. Purtroppo una di queste ferite, però, si è rivelata mortale avendo colpito il miocardio". "Il ragazzo – fa sapere ancora l'avvocato – soffre di epilessia e in quanto tale sicuramente ha una percezione alterata del pericolo. Inoltre, è stato appurato che la vittima fosse in uno stato di alterazione dovuta all'alcol e quindi, deduco, che il mio cliente abbia avuto paura e abbia solo tentato di difendersi". Gassani fa anche sapere di avere richiesto i domiciliari per il giovane, una misura cautelare che non è stata concessa e che, conclude l'avvocato, "credo necessaria per preservare il ragazzo in questo momento di grande difficoltà per tutti".
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