di Andrea Pellegrino
Consiglio comunale al gran completo ieri mattina. E’ la prima volta di Corrado Naddeo, che subentra al dimissionario Salvatore Gagliano, che stanco – a suo dire – di “questa politica” abbandona i banchi consiliari. Si vede anche Anna Ferrazzano, l’ex candidata sindaco del Pdl che oggi cerca un posto nelle liste di Vincenzo De Luca, semmai passando per il gran contenitore di centro che strizza l’occhio a gran parte dell’attuale “opposizione”. I punti all’ordine del giorno, manco a dirlo, passano lisci come l’olio, ad eccezione di voti contrari dei soliti noti e di quanti si astengono ormai da tempo in attesa di capire i loro prossimi posizionanti politici in vista delle amministrative. Naddeo si commuove e gli applausi non mancano. A lui il merito di aver portato in aula consiliare il problema degli allagamenti del centro cittadino. E lancia un monito: «Il Comune controlli i lavori pubblici e privati, soprattutto in caso di scavo o sottopassi». Per il resto è calma piatta, tranne in qualche occasione quando lo scontro politico supplice alla discussione sugli ordini del giorno, ieri prettamente finanziari, compreso il bilancio 2016. L’accorpamento dell’Autorità Portuale di Salerno a Napoli mette tutti d’accordo. E all’unanimità s’approva un odg per chiedere con forza – anche all’ex sindaco, oggi governatore della Campania Vincenzo De Luca – che Salerno mantenga la sua autonomia. Senza se e senza ma.
In stile sanremese Raffaele Adinolfi, capogruppo di Forza Italia, porta con sé un fiocchetto ed porta in aula la Cirinnà. Argomento che fa arrabbiare Anna Ferrazzano. L’altro componente del gruppo forzista, seduto un po’ più in là, elogia il Crescent: «Finalmente è stato dissequestrato», dice Peppe Zitarosa che incalza: «Sono contento». Ma Zitarosa fa innervosire Paky Memoli nel suo secondo intervento. Parla delle categorie protette e dei disabili assunti e non lascia troppo spazio alla fantasia quando rivolge responsabilità ai medici che accertano l’handicap. In aula consiliare, con Naddeo, salgono a cinque i medici presenti. Tra questi proprio Paky Memoli che bacchetta Zitarosa: «I medici non fanno imbrogli». Politicamente nei corridoi si vocifera che la Memoli avrebbe già stretto il suo accordo. Farà coppia, in una lista deluchiana, con Angelo Caramanno, l’assessore mancato del rimpasto post De Luca.
Più che in aula, il Consiglio si svolge fuori, al punto che Antonio D’Alessio dalla presidenza del Consiglio deve richiamare all’ordine i consiglieri. I ragionamenti politici si sprecano, si cerca di capire la composizione delle prossime liste. In fibrillazione sono soprattutto i componenti dell’attuale maggioranza. Ognuno cerca di capire dove si posizionerà. E Luca Sorrentino, capogruppo dei “Progressisti di Salerno” cerca di far scoprire le carte proprio a coloro che oggi sono alla finestra. Così in un messaggio rivolto a Paky Memoli, Anna Ferrazzano ed Antonio Cammarota, Sorrentino chiede il perché della loro astensione al bilancio. D’altronde il loro passaggio tra le fila della maggioranza sarebbe cosa fatta. Grazie all’intercessione dell’Udc ed in primis di Luigi Cobellis che si gioca la partita regionale cercando di piazzare a Palazzo Santa Lucia il cugino Corrado Matera nel governo della Regione Campania. A fine seduta nei pressi del Palazzo di Città si vede anche Roberto De Luca, il figlio secondogenito del governatore, che dovrebbe essere candidato con il Pd o con i progressisti per Salerno, al Consiglio comunale.