Di Adriano Falanga
Al via la distribuzione delle deleghe. Preferisce mischiare le carte in tavola Pasquale Aliberti, e salvo poche eccezioni, ha stravolto le competenze della sua Giunta. Una rotazione necessaria, a suo dire, per evitare l’acqua stagnante, o meglio, per ridare nuova vitalità e stimoli agli assessori, ma di fatto, Aliberti ha voluto ridimensionare alcuni componenti, togliendo loro le deleghe che rischiavano di creare sacche elettorali. Ad esempio, il suo vice Giancarlo Fele, è più “innocuo” da vice sindaco che da assessore all’Urbanistica, e così dopo che questi ha detenuto per anni la delega, curando doviziosamente la stesura e realizzazione del Puc, oggi si ritroverà ad occuparsi di Bilancio e Pubblica Istruzione. La delicatissima Urbanistica va a Nicola Acanfora, considerato fedelissimo del primo cittadino. Diego Chirico dal Bilancio passerà ad occuparsi del Personale e dei Lavori Pubblici. Antonio Pignataro vince il duello con Teresa Formisano, resterà almeno altri sei mesi e andrà ad occuparsi di Commercio, Suap, e Patrimonio. Raffaele Sicignano pure esce ridimensionato, perde la Manutenzione e si occuperà di Sport, Polizia Municipale, Politiche Giovanili. Restano confermati gli assessorati di Antonio Fogliame (Cultura, Polverificio, Innovazione Tecnologica) e di Annalisa Pisacane (Politiche Sociali). Tra gli assessori riconfermata l’Ambiente per Daniela Ugliano mentre è staffetta per la Manutenzione tra Mimmo Casciello e Roberto Barchiesi. Quest’ultimo è legato a Raffaele Sicignano, significa che l’importante delega resterà comunque in questa “famiglia” politica. A breve ci saranno anche le deleghe ai consiglieri, non appena si capiranno le intenzioni di Mimmo Casciello e Teresa Formisano, entrambi in corsa per un posto in Giunta. Con ogni probabilità, oltre a alla rimodulazione non dovrebbe accadere null’altro, almeno non prima di sei mesi, momento in cui la discussione sull’esecutivo ritornerà in maggioranza. Una cosa è certa, alla squadra di governo i consiglieri comunali hanno chiesto meno “superbia” e più disponibilità al confronto. Dopo la decadenza i consiglieri hanno acquisito una consapevolezza e autonomia maggiore e non sembrano più essere disposti a fare sconti, a nessuno.