Monica De Santis
“Ci ha lasciato in punta di piedi, come era nel suo stile”. Queste le parole di Claudio Tortora, amico e fondatore proprio con Natella del Teatro Delle Arti, appena appresa la notizia della dipartita del suo amico. “Appresa la notizia abbiamo chiuso subito il teatro. Ora siamo tutti sconvolti e increduli. Stamattina eravamo tutti lì vicino a lui. Era una persona di grande riferimento per noi, per la città. Una persona discreta, riservata, ma capace e professionale. Ci mancherà tantissimo”. E come Tortora anche gli altri componenti del Cos (Consorzio Operatori dello Spettacolo) sono sconcertati e addolorati per la perdita del professor Natella. “E’ stata una doccia fredda” – ha detto Renata Tafuri – “Sono scossa e non riesco ancora a crederci che Peppe non è più qui con noi. In questo momento il mio pensiero va alla moglie, alle figlie e ai suoi adorati nipoti che dovranno affrontare questo dolore così grande. Spero che Peppe gli dia la forza per andare avanti e proseguire il loro cammino anche a suo nome”. “Associo Peppe Natella all’idea che il teatro è manualità, è qualcosa che si costruisce, di artigianale, e lui che non era un artista nel senso teatrale della parola, era uno straordinario esteta delle scenografie, di tutto quello che vestiva il teatro. – afferma Gaetano Stella – Lui non era sul palco, ma le sue idee erano protagoniste del teatro. Sono stato da lui proprio oggi e gli sono rimasto accanto fino al tardo pomeriggio. Gli ho tenuto la mano e sentivo che purtroppo ci stava lasciando. Ci mancherà tantissimo”. Anche Marcello Ferrante ha voluto ricordare l’amico e socio… “Era incomparabile. Ha pensato al lavoro fino alla fine. Una persona che amava quello che faceva e che lo faceva sempre con il cuore. Ha lasciato un vuoto grandissimo nel Cos. Noi continueremo il nostro lavoro, ma ci mancherà un pezzo importante di quel mosaico che eravamo riusciti a costruire e che ci rendeva perfetti”. Anche l’attore partenopeo Gino Rivieccio, più volte protagonista della rassegna teatrale dei Barbuti, ha voluto ricordare il professor Natella… “Io volevo davvero bene a Peppe. Era un signore nel vero senso della parola. Un galantuomo di quelli che non ci sono più. Ama il teatro e faceva da 30 anni la sua rassegna estiva non per guadagnarci ma solo per amore del teatro. Sono stato onorato, quest’estate di aver partecipato al trentennale dei Barbuti e felicissimo del dono che mi ha fatto. Quella statuetta in ceramica la conserverò per sempre come uno dei riconoscimenti più belli che ho avuto. Adesso di lui rimane la sua arte, i suoi presepi, il suo teatro, perché i veri artisti come Peppe non muoiono mai”. “Io ho avuto pochissime occasioni lavorative con Peppe Natella – ha detto l’attore Claudio Lardo – ma ho stato spesso spettatore delle sue rassegne. Credo che Peppe sia stato un riferimento per la città di Salerno. Ad avercene di persone come lui che negli anni in cui in città i teatri erano chiusi ha lottato per mantenere sempre vivo l’interesse del pubblico. Mancherà moltissimo”. “Purtroppo non abbiamo avuto l’idea di abituarci che uno di noi potesse andare via, che è giunta la notizia della morte di Peppe ci è giunta. – ha detto Ugo Piastrella del Teatro Nuovo – Peppe, come me, e altri della mia generazione, faceva parte di quel gruppo storico dei teatranti salernitani che hanno fatto tanto sul territorio. Abbiamo iniziato tutti insieme, poi ognuno di noi ha preso la sua strada, ci siamo rincontrati, abbiamo collaborato. Eravamo una squadra. Ora spero che qualcuno raccolga la sua eredità e non la disperda”. “Peppe Natella aveva l’umiltà degli esordienti” così il comico partenopeo Angelo Di Gennaro ricorda l’amico scomparso – “Era una persona lontana dall’arroganza e prosopopea di chi pratica il nostro mondo. Era un’entusiasta. Uno che faceva il suo lavoro perché gli piaceva, perché l’amava veramente. Accoglieva tutti con lo stesso entusiasmo, la stessa gentilezza, dalle compagnie amatoriali ai grandi nomi, Peppe non ha mai fatto distinzioni, era un vero signore”. “Una persona difficilmente sostituibile – afferma l’attore Antonio La Monica – perché aveva la forza e la capacità di creare cose belle, nuove, innovative. Era una persona garbata che non usciva mai dalle righe. Un amico, che si sapeva comportare, leale, sincero. Con il gruppo de La Rotonda, ho avuto il piacere di partecipare alla prima edizione dei Barbuti. E da allora sono stato suo ospite diverse volte. Salerno, il centro storico e tutti noi perdiamo davvero una persona speciale”. Sconvolti e senza parole anche Chiara De Vita e Matteo Salsano… “Peppe era un amico, un compagno di tante avventure. In questo momento è davvero difficile per noi dire qualcosa su di lui. Sicuramente ci mancherà tantissimo”.