di Andrea Pellegrino
Questa volta non c’è stato nessun colpo di scena. L’unico, probabilmente, è la chiusura delle porte dell’aula dove ieri mattina si è celebrata l’udienza De Luca sul caso Severino. Nessuna udienza pubblica, dunque: la discussione è proseguita per circa cinque ore, senza la presenza dei giornalisti. Arnaldo Miglino, legale in rappresentanza di Sel-Sinistra italiana, aveva chiesto che il contraddittorio si svolgesse pubblicamente, alla presenza della stampa. Ma dopo un’ora di discussione le porte sono rimaste chiuse e l’udienza ha avuto il suo naturale prosieguo. Senza intoppi, nonostante le dimissioni del legale di Vincenzo De Luca, Antonio Brancaccio, che ha fatto rimanere orfano Lorenzo Lentini nella difesa del governatore della Campania. Tutto il resto, pm Valeria Gonzales compreso, ha chiesto che l’applicazione della sospensione dalla carica per Vincenzo De Luca, condannato in primo grado ad un anno per abuso d’ufficio e quindi sottoposto alla legge Severino. Nei prossimi giorni si conoscerà il pronunciamento dei giudici della prima sezione civile del Tribunale partenopeo. Forse anche prima di Natale. Per Salvatore Di Pardo, in rappresentanza degli ex consiglieri di centrodestra della Regione Campania, «si può tranquillamente decidere nel merito, sia sulla giurisdizione, sia sull’infondatezza della posizione di De Luca. Oggi non ci sono più gli elementi che giustificano il provvedimento cautelare del luglio scorso, né ci sarebbero pregiudizi per la collettività visto che ci sono una Giunta regionale e un Consiglio regolarmente in carica». Nel contraddittorio sono intervenuti, tra gli altri, anche i rappresentanti del Movimento per la Difesa del Cittadino, del Movimento 5 Stelle e di Sel. In particolare gli avvocati Oreste Agosto e Stefania Marchese, in rappresentanza del Movimento 5 Stelle hanno con forza sostenuto la propria tesi: «C’è già una pronuncia della Corte Costituzionale che è entrata nello specifico riguardo la sospensione degli amministratori pubblici. Inoltre non c’è preoccupazione per gli organi elettivi regionali. Sono tutti costituiti e salvaguardati. Vincenzo De Luca se sospeso, sarà sostituito dal vice presidente regolarmente in carica».
Secondo l’avvocato Lorenzo Lentini, che ha parlato in rappresentanza di De Luca, «i precedenti cautelari che hanno ripristinato la carica di De Luca sono stati validati dalle Sezioni Unite della Cassazione. Il processo è stato sospeso nelle more della decisione della Corte Costituzionale e pertanto non può essere definito prima, pena la nullità». A giudizio di Lentini, «non sussistono i presupposti della revoca delle misure cautelari che hanno ripristinato la carica del governatore della Campania». A presiedere il collegio è stato Carlo Imperiali, relatore Umberto Antico, giudice Roberta Di Clemente. Nello scorso luglio del collegio che decise, con un provvedimento cautelare d’urgenza, di sospendere la sospensione di De Luca adottata dal presidente del Consiglio dei Ministri e di inviare gli atti alla Corte Costituzionale, faceva parte il giudice Anna Scognamiglio, coinvolta poi nell’inchiesta della Procura di Roma insieme con lo stesso De Luca e l’ex capo staff del governatore campano, Nello Mastursi. Scognamiglio era stato l’estensore materiale dell’ordinanza che rinviava gli atti alla Consulta. Per De Luca, prossimo appuntamento in agenda, per quanto riguarda il capitolo giudiziario, è quello dell’8 gennaio quando è in programma l’udienza della Corte d’Appello di Salerno sulla nomina del project manager del termovalorizzatore e per la quale è stato condannato a un anno per abuso d’ufficio.