Un geometra rischia di finire a processo per falso. La donna è stata risucchiato nel vortice di una lite familiare consumatasi a colpi di carta bollata e denunce. Il Gup del Tribunale di Salerno, Elisabetta Boccassini, ha disposto l’imputazione coatta per il geometra Carla Gobbi. La complessa vicenda riguarda il certificato di collaudo di uno stabile di via Generale Clark oggetto di un contenzioso tra Fabrizio Maturo e Michelina Franco, difesi dall’avvocato Giosuè Feola, e Nicola Caggiano e Carmela Vitolo, difesi dall’avvocato Monica Salerno. Da rilevare che lo stesso Gup ha disposto, su richiesta del pubblico ministero Katia Cardillo, l’archiviazione del procedimento per calunnia nei confronti di Vitolo e Caggiano e contestualmente per Maturo e Franzo per il reato di truffa. Rispetto all’iniziale procedimento il Gip ha disposto la restituzione degli atti al pubblico ministero affinché”proceda ad elevare l’imputazione in ordine al reato di cui all’articolo 483 del codice penale a carico di Carmela Vitolo e Carla Gobbi, quest’ultima previa sua iscrizione nel registro degli indagati”. Nella sostanza il Gup ha parzialmente accolto l’istanza dell’avvocato Monica Salerno nella parte relativa alla falsità ideologica. “Dalla disamina di ulteriori e diversi atti estratti presso il Comune di Salerno che si producono quali ulteriori elementi probanti l’attività illecita posta dagli indagati emerge con solare evidenza che il direttore dei lavori, Carla Gobbi ha fornito comunicazione alla Dia di inizio lavori di suddivisione dell’immobile in due appartamenti, lavori in realtà mai eseguiti. Nell’anno 2010, sempre nelle medesime qualità, ha depositato certificato di collaudo finale di opere mai eseguite.” A sostegno di tale ipotesi il legale invita ad acquisire le deposizioni di alcuni testimoni (tra questi i vigili urbani di Salerno). Da rilevare che anche l’architetto a. m., (per il quale non si è proceduto) su incarico del Fabrizio Maturo, falsamente accertava che le opere furono completate e collaudate in data 26/01/2010”. per il legale difensore dei coniugi, in sostanza, esistono i presupposti per l’imputazione di falso”. Viene inoltre evidenziato “che i lavori di frazionamento furono posti in essere soltanto nell’anno 2013”. Dopo un periodo di convivenza zii e nipoti avevano deciso per il frazionamento in due unità immobiliari. I rapporti familiari si deteriorano con il tempo con accuse e contro accuse di ogni genere. Questioni che sono state solo parzialmente definite dalla decisione del Gup Elisabetta Boccassini. Altri procedimenti sono, infatti, incardinati davanti al giudice civile ed al giudice di pace. Ma ora a rischiare il processo è il geometra incaricato della divisione dell’appartamento di via Settimio Mobilio.
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