La ricostruzione dell’Agi
L’INCHIESTA SI ALLARGA, ALTRI 6 INDAGATI – Concorso in concussione per induzione: e’ questa la sola ipotesi di reato per la quale sono indagati a Roma, come atto dovuto, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il magistrato Anna Scognamiglio, giudice relatore del tribunale civile di Napoli nella fase di merito del ricorso d’urgenza presentato dallo stesso De Luca (contro il provvedimento di sospensione dalla carica di Presidenza della Regione Campania in base alla legge Severino), il marito del giudice Guglielmo Manna, gli intermediari Giorgio Poziello e Gianfranco Brancaccio, e poi Giuseppe Vetrano e Carmelo Mastursi, rispettivamente ex coordinatore delle liste a sostegno di De Luca e il capo della segreteria del governatore.
E’ quanto precisa la Procura di Roma smentendo che le accuse contestate siano di corruzione e rivelazione del segreto d’ufficio.
Vincenzo De Luca, “per il tramite di Giuseppe Vetrano e Carmelo Mastursi”, sarebbe stato minacciato “di una decisione a lui sfavorevole da parte del tribunle civile di Napoli, con conseguente perdita della carica ricoperta” e per questo indotto “a promettere a Guglielmo Manna, sempre per il tramite dei due, la nomina a una importante carica dirigenziale nella sanita’ campana”, si legge nel decreto di perquisizione che il 19 ottobre scorso e’ stato disposto dalla Procura di Roma nei confronti di tutti gli indagati, ad eccezione proprio di De Luca.
La minaccia, secondo l’ipotesi formulata dal procuratore Giuseppe Pignatone e dai pm Giorgio Orano e Corrado Fasanelli, sarebbe partita da Anna Scognamiglio: il giudice relatore del tribunale civile di Napoli che si sarebbe occupato del ricorso De Luca contro la sospensione dalla carica prevista della Legge Severino, “abusando della sua qualita’ e dei poteri decisionali nella controversia giudiziaria”, avrebbe agito in concorso con il marito Guglielmo Manna e con gli intermediari Giorgio Poziello e Gianfranco Brancaccio.
Il Csm interverra’ a breve sull’inchiesta della Procura di Roma che coinvolge anche Anna Scognamiglio, giudice del Tribunale civile di Napoli, in quanto relatore dell’ordinanza con cui venne confermata la sospensione della legge Severino sull’incompatibilita’ di De Luca, trasmettendo gli atti alla Corte costituzionale. A Palazzo dei Marescialli c’e’ gia’ una richiesta, firmata dal laico di Forza Italia Pierantionio Zanettin e inoltrata al Comitato di presidenza, che dovrebbe pronunciarsi domani mattina.