Di Adriano Falanga
A completare il pesante clima velenoso che si è instaurato in città nelle ultime settimane, c’è anche la lettera/denuncia contro il Presidente del Consiglio Comunale Pasquale Coppola. “Da 15 anni esiste una struttura sportiva in totale assenza di licenza comunale e senza autorizzazione sanitaria, dove io stesso lavoro da 10 anni in nero. Varie volte i Vigili Urbani sono venuti presso tale struttura dove portano a giocare i loro figli pur sapendo della gravità di tale abuso”. La lettera, firmata da tale Francesco Vellega, spiega che la struttura è gestita di fatto dal presidente del consiglio comunale Pasquale Coppola, ed è indirizzata, oltre alla Polizia Municipale, anche alla locale Tenenza dei Carabinieri e nientemeno che alla DDA di Salerno. I caschi bianchi si sono immediatamente attivati e sono già da diversi giorni presso la struttura sportiva a verificare quanto denunciato nella missiva.
Sembra, dai primi rilievi, che la proprietà non sia collegata a Coppola e la società sportiva che vi opera sia sotto regolare contratto d’affitto. Al momento ancora nulla è stato formalmente contestato agli interessati. Ciò che colpisce però, è il nome del denunciante, che gioco forza richiama proprio ad un stretto collaboratore di Coppola, soltanto che si chiama Francesco Velleca (e non Vellega). Inoltre, data di nascita e indirizzo sarebbero errati mentre il numero di telefono riportato nella lettera è proprio quello del Velleca. Chi ha scritto quella lettera ha volutamente creato un equivoco con il suo stretto collaboratore, che raggiunto telefonicamente spiega: “I Carabinieri di Scafati hanno verificato e accertato la non esistenza di questa persona”, poi smentisce di essere l’autore della missiva, prendendone le distanze e annunciando una contro querela per tutelarsi contro ignoti. Coppola non si pronuncia, si dice sereno ma al contempo “preoccupato per il clima politico che si è creato in città. Oramai sotto gli occhi di tutti. C’è troppo veleno, comincio ad aver paura”.
Velleca è stato già tirato in ballo mediaticamente nel settembre scorso quando Nello Aliberti, fratello del primo cittadino Pasquale (indagato con esso nel noto procedimento aperto dalla DDA nel loro confronti) scrisse sulla sua bacheca Facebook: “Velleca, dipendente del presidente Coppola, marito della signora Ciardi, quella che ha fatto ricorso contro l’amministrazione per le quote rosa in giunta, assistita dall’avvocato Mario Santocchio” (ricorso respinto, ndr). E lo citava perché sempre il Velleca in un post sul noto social ad Agosto “profetizzò” l’arrivo della Dia a Palazzo di città. Una previsione inquietante, che lo stesso autore definì come una coincidenza frutto di uno sfogo personale. “Sono molto spiaciuto, non conosco nessuno nella Dia. Ero molto arrabbiato” chiarì Velleca. Scuse accettate da Nello Aliberti: “Il signor Velleca è un bravo ragazzo chi lo gestisce non lo è”. Chiara l’allusione al presidente del consiglio comunale. Oggi, inconsapevolmente, l’uomo è di nuovo tirato in ballo in questioni molto delicate. O meglio, è chiamato in causa tale sig. “Vellega” che di fatto non esiste, mentre quel numero di telefono si.