Di Adriano Falanga
“Il problema, invece, è che nel tuo caso non stiamo parlando solo di una vicenda personale”, così Raffaella Casciello all’indirizzo di Pasquale Aliberti. La giovane attivista di Act già candidata con Sinistra al Lavoro alle scorse elezioni regionali, registrando il dato migliore tra tutti i candidati scafatesi del centrosinistra, scrive una lettera aperta al primo cittadino. “Esiste un’indagine della magistratura su voto di scambio politico-mafioso, appalti e incarichi ai dirigenti che ti vede coinvolto in prima persona, caro Pasquale Aliberti. Se fosse vero quanto viene teorizzato dalle indagini, dovremmo constatare che in sette anni di gestione pubblica hai preferito curare i tuoi interessi e non quelli di tutti i cittadini. Dovremmo credere che il consenso costruito in questi anni sia basato su piccoli favoritismi, sulla costruzione di corsie preferenziali solo per alcuni privilegiati, un sistema di potere e di controllo del territorio in grado di garantire sopravvivenza a te e ai tuoi, e a nessun altro”.
Una lettera senza troppi giri di parole quella della Casciello: “Se tutto questo fosse vero, dovremmo ammettere che i soldi utili a rendere più vivibile un territorio martoriato dal disastro ambientale, privato dei servizi essenziali a tutela della salute, i cosiddetti “fondi pubblici”, siano serviti a soddisfare le esigenze di impegni presi durante le campagne elettorali con “chissà chi”. La Casciello si rivolge agli scafatesi: “siete proprio sicuri che la città in cui vorreste vivere sia quella delle rotonde, dei dossi, dei poli scolastici mai ultimati, del fallimento di qualsiasi tentativo di sviluppo, degli allagamenti ad ogni pioggia torrenziale, degli ospedali chiusi, della fioriere senza fiori, delle piste ciclabili abbandonate a se stesse, delle strade deserte, delle attività che chiudono, dei giovani che se ne vanno, delle bombe esplose nelle periferie e delle decadenze studiate a tavolino?”. Da qui la condivisione della volontà di Aliberti di tornare al voto: “Noi crediamo che Scafati meriti di meglio. E per questo riteniamo tu faccia bene ad appellarti al popolo, caro sindaco Pasquale Aliberti”.