Di Adriano Falanga
“Vietare la sosta in un tratto nevralgico della città come una buona parte del corso senza indicare un’alternativa al parcheggio dell’utenza, significa giocare con la pelle e con il futuro dei commercianti, i quali vedrebbero crescere ancor di più le difficoltà della loro attività”. Anche Scafati Arancione si schiera dalla parte della Consulta. “Provare a far ricadere le colpe sulla Consulta, rea, secondo i sedicenti detrattori, di aver fatto richiesta di modifica del piano viario, cosa peraltro non vera, come dimostrano gli atti, vuol dire che c’è la volontà di trovare un nemico da abbattere, anche se quel nemico, nel gioco democratico, è stato democraticamente eletto. La Consulta ha ragione quando esprime perplessità su una politica di rattoppo, che, in tutta sincerità, a definirlo piano viario, sarebbe una barzelletta”. Il laboratorio politico facente capo al portavoce Francesco Carotenuto propone diverse soluzioni all’amministrazione: “Il vero piano viario dovrebbe essere elaborato da un professore dell’università di Salerno, ma che, ad oggi, è probabile che lo stesso docente non sia stato nemmeno avvertito di questo compito. Un altro suggerimento che diamo agli statisti che governano la città, non si può fare un piano urbanistico dove non si prevedono né strade né parcheggi, elementi fondamentali per un piano viario efficace, accompagnato da politiche di pedonalizzazione che tendano ad incentivare i cittadini a vivere la propria città. Sarebbe ora che finisca la caccia alle streghe e si cominci a lavorare nell’interesse della città senza fare la parte dei bambini capricciosi”.