Di Adriano Falanga
“L’avviso di garanzia al sindaco è stato mandato dalla DDA, non dal PD”. Cosi il gruppo consiliare dei democratici in conferenza stampa, spiegando i motivi per cui non prenderanno parte alla seduta consiliare convocata ieri sera. “Il sindaco, indagato, piuttosto che pensare all’unica scelta responsabile da fare, cioè difendersi nella sede competente e dimettersi a tutela sua e della città, non ha perso tempo ad attaccare barbaramente il pd e il capogruppo Vittorio D’Alessandro. Il consiglio comunale dovrebbe essere luogo di massima espressione democratica della vita di una città e non un’arena nella quale chi esercita il proprio ruolo di opposizione è considerato nemico da distruggere in ogni modo”. Presenti alla conferenza oltre la segreteria Margherita Rinaldi, il capogruppo D’Alessandro e i consiglieri Marco Cucurachi e Nicola Pesce. Assenti giustificati per motivi di lavoro Filippo Quartucci e Michelangelo Ambrunzo. “A Scafati c’è una emergenza democratica che compromette l’agibilità politica delle opposizioni, i fatti contestati al sindaco hanno una portata devastante e a seguito dell’avviso di garanzia ci aspettavamo un comportamento responsabile, quali le sue dimissioni ed invece ha assunto un comportamento irresponsabile. Noi non ci stiamo alle sue continue accuse”. È l’ex sindaco Nicola Pesce a sottolineare che “la nostra assenza serve anche ad elevare l’attenzione su quanto sta accadendo in città, un segnale al Prefetto, che non può sorvolare facendo finta di nulla”.
E il Prefetto è tirato in ballo anche da Fratelli d’Italia, assenti anche loro dalla seduta consiliare. I tre consiglieri Cristoforo Salvati, Mario Santocchio e Angelo Matrone hanno manifestato il loro disappunto assentandosi dalla seduta, mentre i primi due sono stati firmatari di un esposto proprio al Prefetto in cui hanno evidenziato in due punti i motivi della loro protesta. Nel primo si contestano le procedure di convocazione della pubblica assise, in particolare viene definito “aberrante” che questioni quale il Puc vengano comunicate il venerdì sera per discuterne in aula il lunedì. Secondo punto, Salvati e Santocchio avrebbero voluto un consiglio comunale “per informare e riflettere sulla gravità degli eventi giudiziari che hanno interessato il sindaco, la segretaria comunale e numerosi dirigenti”. I due consiglieri accusano il primo cittadino “di far finta di nulla come se fosse un privato cittadino, con la speranza di far dimenticare alla città i gravi fatti contestati”.
Sarà presente in aula il solo Michele Raviotta, che definirà “irresponsabile” il comportamento dei colleghi di minoranza.