NOCERA INFERIORE. Prorogata fino al 15 ottobre la data entro la quale presentare la domanda per la nomina a procuratore di Nocera Inferiore. Mancano ancora poche settimane e lascerà il suo posto Gianfranco Izzo. Tra coloro che avrebbero fatto domanda per essere nominati a capo della procura nocerino ci sarebbero due procuratori aggiunti Erminio Rinaldi e Antonio Centore della procura salernitana, il sostituto pm di Salerno Maurizio Cardea (già sostituto a Nocera), e due sostituti nocerini, Amedeo Sessa e Roberto Lenza.Non facile la scelta del Csm. Nel gioco delle correntie delle valutazioni tutto e possibile anche che venga inviato qualche procuratore dal Lazio o dal napoletano. Al pensionamento del procuratore Domenico Romano, mentre tutti avrebbero scommesso su Alfredo Greco, alla fine la spuntò Izzo che era a capo della procura di Frosinone.L’ufficio inquirente nocerino è diventato ambito quasi quanto quello di Salerno che in più ha la Dda. Il carico di lavoro tra la procura di Nocera e quella salernitana è sostanzialmente uguale, a far la differenza è la mole di lavoro per ciascun magistrato. Dopo che al tribunale, e quindi anche agli uffici inquirenti, era stata estesa anche la competenza su Cava de’ Tirreni e sulla Valle dell’Irno, erano aumentati notevolmente i fascicoli per ciascun pm nocerino e diminuito per quelli salernitani, in alcuni casi con un rapporto di uno a tre a favore di quelli del capoluogo. A Nocera, la situazione è insostenibile vista l’alto tasso di criminalità dell’area e la complessità delle indagini ma soprattutto visto l’esiguo numero dei magistrati sia inquirenti che giudicanti. Con l’estensione della competenza su altri territori, sottratti agli uffici giudiziari salernitani, non c’è stata, come la logica avrebbe voluto, un aumento dei togati nocerini, semmai anche riducendo quelli di Salerno, ma a Nocera è arrivato un solo giudice in più e nessun pm.Due candidati “forti” potrebbero essere i due “aggiunti” salernitani, Rinaldi e Centore.
Ma c’è chi riflette sullla necessità, per il nuovo procuratore, di affrontare una situazione non facile e quindi meritevole di attenzione. Per questo potrebbe essere avvantaggiata la soluzione interna, scegliere, cioè, chi già sappia “dove mettere le mani”. L’interesse potrebbe essere quello di rendere subito operativo il “capo”, senza che debba prima conoscere il territorio nelle sue molteplici sfaccettature. A questo punto in pole potrebbero esserci Sessa e Lenza. Il più noto tra i due è certamente Roberto Lenza che da anni è attivo dalle indagini sugli stupefacenti a quella sulla pubblica amministrazione, dalle truffe all’Inps nel bracciantato agricolo a quello dei falsi lavoratori dell’Inps, dalla criminalità economica a quella spicciola.
Se ci fossero le quotazioni degli scommettitori, Lenza avrebbe la quota più alta.