Una raffica di esposti e segnalazione che sia l’ex direttore generale del Ruggi, Elvira Lenzi, che l’attuale, Vincenzo Viggiani, non hanno mai preso in considerazione come si evince dalla denuncia presentata da Giuseppe Cicalese, rappresentante sindacale Ugl, relativa all’ipotesi di assenteismo fraudolente e truffa ai danni dell’azienda ospedaliera. Accuse precise e circostanziate che dovrebbero sollevare un nuovo polverone giudiziario dopo la bufera sollevatasi mercoledì scorsi e che ha coinvolto dodici dipendenti dell’azienda ospedaliera. Approfondimenti su dirigenti e medici sarebbero l’oggetto di un altro corposo fascicolo aperto dalla Procura di Salerno. Non avendo ricevuto risposte eloquente Cicalese ai precedenti esposti decise di affidarsi allo studio Del Vecchio e presentarne uno ancora più dettagliato nel quale viene evidenziata l’assoluta mancanza di controllo da parte della dottoressa Annechiarico in relazione all’esagerata presenza di lavoratori in orario straordinario. Cicalese in successivo interrogatorio precisa: “A rettifica di quanto da me dichiarato il 16 ottobre 2014 dichiaro che il numero dei medici di servizio in centrale operativa 118, da me conosciuti solo visivamente, è di quattro anziché di cinque e che l’indennità oraria di reperibilità non è più di 60 euro ma di 30. Inoltre rappresento che da circa 10 mesi ho preso conoscenza dell’indebita percezione dell’indennità di reperibilità”. Dalla corposa informativa emergono i nomi di altre persone attenzionate, oltre i 12 sottoposti al provvedimento interdittivo, in relazione all’indebito uso del badge finalizzato a favorire verosimilmente altri loro colleghi nell’assentarsi (si parla di centinaia di condotte). Tra i soggetti maggiormente dediti a quest’attività vengono indicati Carmela Procida, Vincenzo Siniscalco, Gaetano Coppola, Ciro De Pasquale, Filomena Ventre, Biagio Gizzi Francesco Fasano, Pietro Maisto, Giovanni Salsano, Lucia Caserta e Lucia Rallo. L’attività investigativa, come emerge dai fotogrammi, ha rigurdato anche alcuni medici del Ruggi. In merito alla questione veniva ascoltata, come persona informata sui fatti, la dottoressa Antonietta Niro, assegnata al servizio risorse umane e con l’incarico di coordinare le attività amministrative e gestionali con particolari riferimento al controllo delle presenze del personale. Quest’ultima precisa che l’accesso alm sistema permetta all’utente la sola lettura dei dati in esso contenuti, escludendo pertanto la possibilità di porterli modificare in alcun modo, aggiungendo che l’aggiornamento delle timbrature non si verificava in tempo reale ma a distanza di qualche ora.
Gli stipendi. Gli inquirenti acquisivano anche il verbale di sommarie informazioni relative alle cifre percepite dagli indagati (cifre evidenziata nella tabella riportata in alto). Stipendi che si riferivano alle mensilità di febbraio e marzo. Per gli indagati il pm Rotondo aveva chiesto gli arresti domiciliari. Le misure interdittive sono state applicate nei confronti di Santo Pepe (residente a Salerno), Maria Luisa Paolo (Montecorvino Pugliano), Elena D’Ambrosio (Salerno), Vincenzo Califano (Nocera Inferiore), Carmine De Chiaro (Mercato San Severino), Carmela Di Paolo (Salerno), Ciro Cuciniello (Salerno), Enrico Severino (Salerno), Francesco Fasano ed Antonio Criscuolo, residenti a Salerno. I reati contestati, a vario titolo, vanno dalla truffa al concorso. Da giovedì 1 ottobre il via agli interrogatori davanti al Gup De Luca.