di Andrea Pellegrino Alla fine il parere dei revisori dei conti sul bilancio previsionale 2015 del Comune di Salerno è arrivato. Ieri mattina è stato acquisito anche dai componenti della commissione finanze del Comune di Salerno che hanno licenziato il testo che ora approderà in aula il prossimo 22 settembre. Bilancio sostanzialmente nei parametri per i revisori dei conti il cui parere era atteso già ad inizio settembre quando era stata già data la prima indicazione di una seduta consiliare. Poi il rinvio proprio in attesa della pronuncia giunta solo qualche giorno fa. Domani una nuova seduta della commissione, sabato pomeriggio il vertice di maggioranza e martedì prossimo si va in aula. Restano le perplessità sulla Tari. Recepite alcune “perplessità” sollevate dal consigliere comunale d’opposizione Roberto Celano sul piano finanziario della tariffa, i revisori dei conti non sciolgono i dubbi rispetto all’ammontare delle spese inserite dall’amministrazione. Cifre che innalzerebbero sostanzialmente i costi a carico dei cittadini salernitani. Si stima che ogni cittadino paghi in media 320 euro per un servizio non tanto efficiente. Tra le voci che appesantirebbero il ruolo Tari c’è il fondo svalutazione crediti che secondo Celano non dovrebbe trovarsi lì. In pratica non dovrebbero essere i salernitani a ripianare ciò che non è stato versato dai contribuenti morosi. Più semplicemente, ad oggi, ogni cittadino oltre a pagare il servizio s’accolla anche ciò che non è stato pagato da altri nel corso degli anni. Ma per i revisori, allo stato, la «normativa non sarebbe chiara». «Il destino dei crediti insoluti – scrivono Matteo Rascio, Antonio Bianchino e Gianfranco D’Onofrio – non è chiaro neppure nell’allegato del Dpr 158/99, che non esplicita la collocazione degli accantonamenti a fondo svalutazione crediti. Anche le linee guida per la redazione del conto finanziario e l’elaborazione delle tariffe, purtroppo non fanno chiarezza». Per questo il collegio avrebbe rimesso tutto al prossimo anno, sollecitando «l’approvazione di un piano economico – finanziario che stimi realisticamente il costo del servizio; il computo nella Tari, non solo del costo del servizio ma anche di una quota presunta di insoluti e l’accostamento a fondo svalutazione crediti, secondo le modalità di legge, dei residui di dubbia esigibilità o loro stralcio nel riaccertamento nei casi di accertata inesigibilità». Ma quanto all’evasione, l’amministrazione comunale pare sia pronta ad una forte stretta. Almeno secondo i numeri scritti in bilancio. Infatti, s’intende recuperare ben 14milioni e 770mila euro di evasione tributaria. Il tutto in questi pochi mesi che ci dividono dal nuovo anno. Perché sostanzialmente dicembre non è così lontano ed i numeri, oggi in bilancio di previsione, tra non molto dovranno trovare riscontro. Per ora resta un dato su tutti: anche questa volta saranno i salernitani a “salvare” le casse comunali.
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