Di Adriano Falanga
Li hanno chiamati “trasformisti” e “prezzolati della politica”, accusandoli di saltare sul carro del vincitore, in queste ufficiose elezioni anticipate del 2016. Respinge ogni addebito al mittente uno dei nuovi aggregati alla coalizione alibertiana: Mariano Falcone. Quest’ultimo però, non è nuovo, essendo stato già consigliere comunale nel primo mandato Aliberti, e non proviene dal centrosinistra. Marco Cucurachi lo ha definito “traditore di Cirielli”, del quale è stato un fedelissimo fino a pochi mesi fa, quando folgorato da Matteo Salvini è diventato coordinatore provinciale del movimento “Noi per Salvini”. Non è un’adesione alla Lega, chiarisce Falcone, ma un movimento che raccoglie ideologie vicino alla tanto cara destra missina, da cui provengono sia Falcone che i suoi sostenitori. “A chi mi accusa, dico subito che io non sarò candidato e neanche occuperò un ruolo nella futura amministrazione se Aliberti dovesse vincere – spiega su Facebook il leader provinciale di Noi con Salvini – A Scafati abbiamo uomini e donne che grazie al loro lavoro politico quotidiano, hanno capacità per amministrare”. Conferma ovviamente la presentazione di una lista a supporto del primo cittadino (e di riflesso conferma anche il voto anticipato). “Aliberti ha condiviso due punti importanti del nostro programma: Prima gli italiani e No Gender – continua Falcone – mentre le sue capacità amministrative sono sotto gli occhi di tutti”.
Resta però difficile da capire quale possa essere l’azione amministrativa locale condivisa, considerato che i punti enunciati sono pressoché ideologici e legati all’azione politica parlamentare. Ma ai salviniani basta questo, pare. Quanto al suo rapporto personale, l’ex consigliere comunale di An chiarisce di non aver mai rinnegato l’amicizia con Aliberti. “Quando passai all’opposizione per disciplina di partito, in consiglio comunale lessi un documento in cui rivendicavo l’amicizia personale con il sindaco, mai venuta meno e che mi è costata l’isolamento politico nel partito in cui militavo (Fdi ndr). Amicizia che per velleità e interesse di qualcuno mi si chiedeva di rinnegare – conclude Mariano Falcone – ma non sono il tipo di tradire un amico. Ne accetto che mi sia imposto”. Anche nel nuovo progetto salviniano si registrano adesioni provenienti dal centrosinistra, in particolare sembra aver aderito anche un ex amministratore di una partecipata pubblica, sotto un sindacato di centrosinistra.