Vice sindaco: Lo volevano ammazzare - Le Cronache Ultimora
Ultimora Cronaca

Vice sindaco: Lo volevano ammazzare

Vice sindaco: Lo volevano ammazzare

di Erika Noschese

L’atmosfera che si respira a Castiglione del Genovesi, all’indomani di uno dei fatti di cronaca più inquietanti della storia recente dei Picentini, è quella di una comunità sospesa tra il dolore e la ricerca spasmodica di una spiegazione. Il silenzio della piazza principale non è quello della quiete invernale, ma quello dello shock profondo. In questo scenario di incertezza e preoccupazione, la figura del vicesindaco Luigi Giannattasio emerge come il punto di riferimento per una cittadinanza che si sente improvvisamente vulnerabile. Giannattasio, che ha seguito con trepidazione ogni istante di questa drammatica vicenda, non nasconde l’amarezza per un gesto che sembra voler minare non solo l’integrità di un uomo, ma le fondamenta stesse della convivenza democratica locale. La gravità di quanto accaduto l’altro ieri sera non può essere derubricata a un semplice episodio di cronaca nera. Secondo la prospettiva istituzionale, l’aggressione a Carmine Siano rappresenta un punto di rottura senza precedenti per l’intero territorio. Il vicesindaco Luigi Giannattasio, nel descrivere l’impatto emotivo e politico dell’evento, sottolinea con fermezza la portata del danno subito dalla collettività: “Purtroppo ieri (l’altro ieri per chi legge, ndr) si è verificato un episodio di inaudita gravità. Colpendo il sindaco Carmine Siano, non è stata colpita soltanto una persona, ma è stata colpita l’istituzione nella sua interezza. È stata ferita la comunità di Castiglione e l’accaduto ha scosso profondamente anche tutti i paesi limitrofi che si sentono coinvolti in questo dramma. Come vicesindaco, insieme a tutti i componenti dell’amministrazione, proviamo un profondo smarrimento: non riusciamo a comprendere il motivo di una tale ferocia e non riusciamo a darci una spiegazione logica sul perché sia potuto accadere”. Le sue parole riflettono un sentimento di impotenza condiviso da molti. Castiglione è una realtà dove la politica è ancora vissuta come servizio e vicinanza, e l’idea che un primo cittadino possa essere vittima di un attentato proprio davanti alla propria porta di casa scardina ogni senso di sicurezza. Il racconto di quella notte di terrore si snoda attraverso una serie di coincidenze che hanno permesso un soccorso tempestivo, evitando probabilmente conseguenze ancora più tragiche. Giannattasio, nonostante non fosse presente sin dal primo istante per motivi di salute, ha ricostruito con estrema precisione la dinamica del ritrovamento, sottolineando la drammaticità delle condizioni in cui è stato rinvenuto il sindaco: “In quel momento non mi sentivo bene, ma sono stato avvertito tempestivamente da una consigliera e mi sono recato immediatamente sul posto. Sono così venuto a conoscenza dei fatti: un consigliere stava attendendo il sindaco all’ingresso, nei pressi della sua abitazione, per poi recarsi insieme al centro polivalente dove si sarebbe dovuta svolgere la commedia natalizia. Purtroppo, notando il suo ritardo insolito, il consigliere ha deciso di incamminarsi verso l’abitazione di Siano. Durante il tragitto, si è trovato davanti a una scena terribile: il sindaco era riverso in una pozza di sangue e cercava disperatamente aiuto, dichiarando che gli avevano teso un attentato e che l’intenzione degli aggressori era quella di ucciderlo”. Questa testimonianza, resa dal sindaco ancora cosciente seppur gravemente ferito, sposta l’asse dell’inchiesta verso una premeditazione lucida e spietata. Non si è trattato di un incontro fortuito o di una lite finita male, ma di un’azione volta a sopprimere la vita del primo cittadino. Le condizioni fisiche di Carmine Siano, attualmente ricoverato presso l’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, restano al centro della preoccupazione di tutta l’amministrazione. Il quadro clinico descritto da Giannattasio è quello di un uomo che ha subito un assalto di inaudita brutalità, con lesioni che portano a ipotizzare la partecipazione di più individui: “Siamo sbalorditi e profondamente amareggiati per quanto accaduto; un’aggressione così violenta scuote inevitabilmente tutta la nostra comunità. Hanno colpito lo Stato e la cittadinanza di Castiglione del Genovesi, così come gli altri comuni vicini che hanno manifestato la loro solidarietà di fronte a questo episodio gravissimo. Per quanto riguarda le condizioni del sindaco, la situazione è attualmente stazionaria, ma restiamo tutti con il fiato sospeso. Esprimiamo la nostra piena e totale solidarietà alla sua famiglia e a lui personalmente in questo momento di sofferenza”. Il vicesindaco entra poi nei dettagli tecnici e medici, confermando la gravità dei danni subiti da Siano e le ipotesi investigative sulla dinamica dell’assalto: “Bisognerà attendere il lavoro dei Carabinieri e l’acquisizione di eventuali immagini di videosorveglianza della zona per stabilire se ad agire sia stata una sola persona o più individui. Tuttavia, osservando la natura e la gravità delle lesioni che il sindaco ha subito, verrebbe da pensare che l’attacco non possa essere stato opera di un’unica mano. Proprio questa mattina abbiamo appreso dalle fonti ospedaliere che il sindaco, purtroppo, ha perso il dito medio di una mano e presenta lesioni estremamente gravi al cranio e alle gambe. Il bollettino medico è purtroppo questo: la speranza è che nei prossimi giorni il suo quadro clinico possa stabilizzarsi grazie agli interventi chirurgici a cui dovrà essere sottoposto. Ci auguriamo con tutto il cuore che possa rimettersi nel più breve tempo possibile”. Uno degli aspetti che più tormenta Giannattasio è il contrasto tra la violenza subita e la figura di Carmine Siano, descritto come un uomo di pace e un professionista instancabile al servizio della sua gente. Il vicesindaco non riesce a trovare alcun appiglio che possa giustificare un rancore tale da sfociare in sangue: “Neanche noi riusciamo a capire le ragioni di un simile gesto contro il sindaco, che è prima di tutto una persona a modo, un professionista stimato, un uomo umano e sempre disponibile. Carmine è una figura costantemente presente per la nostra comunità, sia all’interno della casa comunale che tra le strade del paese; vive quotidianamente tra la gente. Non si riesce davvero a comprendere perché abbiano deciso di colpirlo con tale ferocia”. Il lavoro degli inquirenti si concentra ora sulla ricerca di un possibile movente, ma dal palazzo di città la posizione è netta: l’attività amministrativa non sembra poter essere la causa di un tale odio. In un piccolo comune come Castiglione del Genovesi, la politica ha un sapore diverso rispetto alle grandi metropoli. I rapporti sono diretti, spesso improntati a una reciproca conoscenza che Giannattasio definisce come una vera e propria fratellanza. Proprio per questo, l’amministrazione respinge con vigore l’idea che l’attentato possa essere legato a questioni di gestione pubblica: “Le indagini sono attualmente in corso e la Polizia Giudiziaria sta procedendo con tutti gli accertamenti necessari in merito all’accaduto; la nostra unica speranza è che queste attività vadano a buon fine e portino presto alla verità. Se mi chiede se possa trattarsi di un fatto legato alla sua attività di amministratore o a vicende personali, non saprei rispondere con certezza, ma posso affermare che la nostra amministrazione è compatta. Viviamo in una piccola comunità, un comune in cui vige un clima di fratellanza, e mi sento di escludere totalmente che possano esserci situazioni di tensione tali da giustificare una simile aggressione in relazione alla nostra attività amministrativa”. Il messaggio che il vicesindaco lancia è chiaro: Castiglione non è un terreno di scontro violento. La compattezza della giunta e il legame con i cittadini sono i pilastri su cui la comunità cercherà di ricostruire la propria serenità, in attesa che la giustizia faccia il suo corso e che Carmine Siano possa tornare a occupare il suo posto alla guida del paese. La solidarietà dei comuni limitrofi e la vicinanza dello Stato saranno fondamentali nei prossimi giorni per far sentire che Castiglione non è sola in questa battaglia contro la barbarie.