Avv Trotta: Tutela dei minori e di famiglie fragili - Le Cronache Ultimora
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Avv Trotta: Tutela dei minori e di famiglie fragili

Avv Trotta: Tutela dei minori e di famiglie fragili

di Sonia Angrisani

 

 

Da oltre ventotto anni esercita la professione forense con una particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili. Gianfranco Trotta, avvocato cassazionista, iscritto all’Albo degli Avvocati di Nocera Inferiore dal 2000 (dopo l’iscrizione al registro dei praticanti nel 1997), è esperto in diritto dei minorenni, delle relazioni familiari e delle persone. È stato Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Nocera Inferiore e oggi è riferimento per Nocera Inferiore e Salerno della Rete Legale della Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela per le persone con disabilità (FIRST). Con lui abbiamo parlato di tutela dei minori, lavoro di rete e impegno nel sociale.

Avvocato, cosa l’ha spinta a specializzarsi nel diritto minorile e della famiglia?

“In primo luogo la tutela dei soggetti deboli, l’esigenza di dare voce anche a chi non sempre può farlo. Inoltre credo che le dinamiche familiari, soprattutto nella fase patologica del rapporto – quella che porta alla disgregazione del nucleo – richiedano preparazione, formazione e competenze specialistiche. Non ci si può improvvisare in un ambito così delicato”.

Quali sono oggi le principali criticità nella tutela dei diritti dei minori in Italia?

“Non so se sia corretto parlare di vere e proprie criticità. Piuttosto credo che tutti gli attori coinvolti – avvocati, magistrati, servizi sociali – debbano porsi un obiettivo fondamentale: la tutela del minore. Per farlo, è indispensabile una preparazione adeguata e una formazione specialistica continua”.

Quanto è importante il lavoro di rete tra tribunali, servizi sociali, scuole e famiglie?

“È fondamentale. La sinergia tra tribunali, servizi, scuola e famiglia è essenziale per dare risposte adeguate a situazioni di disagio che, talvolta, sfociano in misure anche molto incisive, come l’allontanamento dei minori dalle famiglie. In questo contesto mi piace ricordare il ruolo centrale del curatore speciale del minore, funzione che svolgo con passione e che non deve mai essere vista come un mero accaparramento di incarichi, considerando la delicatezza degli interessi in gioco”.

Ritiene che il sistema giudiziario sia sufficientemente attento alla dimensione emotiva e psicologica dei minori?

“Oggi il diritto di famiglia e minorile prevede un rito unico, per la riforma Cartabia.

Tuttavia, a mio avviso, più che riformare i riti bisognerebbe puntare sulla velocizzazione delle procedure: i tempi della giustizia sono ancora troppo lunghi e questo incide pesantemente sui cittadini coinvolti in dinamiche di disgregazione familiare. Detto ciò, devo riconoscere che i giudici che si occupano di minori hanno una sensibilità particolare e, al pari di noi avvocati del settore, pongono il benessere del minore al di sopra di ogni altro interesse”.

Lei è stato anche assessore alle politiche sociali a Nocera Inferiore. Quali furono le priorità del suo mandato?

“È un’esperienza che risale a quasi sei anni fa, ma che ricordo con piacere. Operavamo con poco personale e risorse limitate, ma riuscimmo a riorganizzare gli uffici e ad avviare diversi progetti. Ricordo, in particolare, quello dedicato allo sport per i minorenni che non avevano la possibilità di frequentare una scuola calcio, danza o altre attività: un progetto realizzato con poche risorse e presentato in conferenza stampa, che purtroppo non ebbe seguito. Importante anche la creazione della sala colloqui per genitori separati e figli, recuperando una stanza inutilizzata e rendendola accogliente e adatta ai bambini”.

Quali difficoltà ha incontrato maggiormente nel ruolo istituzionale?

“La difficoltà principale è stata la scarsa sensibilità della politica verso il sociale. Credo che in questo settore si dovrebbe investire molto di più. Ma forse parlo così perché sono un avvocato minorile e tendo a ragionare anche – e forse soprattutto – con il cuore”.

Che consiglio darebbe a chi desidera impegnarsi nel sociale o nella politica locale?

“Di interpretare questo impegno come una missione, un servizio alla collettività. Bisogna anteporre sempre la realizzazione del bene comune alle proprie, legittime ambizioni personali”.

Guardando al futuro, quale messaggio vuole lanciare alle famiglie e ai giovani del territorio?

“Un messaggio semplice ma importante: non abbiate timore di chiedere aiuto nei momenti di difficoltà. Le istituzioni, le risorse e le professionalità esistono. Anche i momenti più bui possono essere superati”.