Non basta la “presenza” della Polizia Municipale sulle strade di Salerno a frenare l’onda crescente degli scontri che, anno dopo anno, flagellano il capoluogo. I dati relativi alla sicurezza stradale dipingono un quadro allarmante che pone la città in netta controtendenza rispetto ai timidi segnali di miglioramento registrati a livello nazionale. Se nel 2024 gli incidenti stradali a Salerno furono 780, le proiezioni attuali per l’anno in corso, il 2025, indicano un superamento della soglia degli 800 sinistri, un incremento che solleva interrogativi urgenti sulle dinamiche della mobilità urbana e sulla cultura della guida. La gravità della situazione salernitana è ancora più evidente se confrontata con il panorama italiano. Secondo i dati forniti da ACI e Istat, nel primo semestre del 2025 in Italia si è registrata una generale diminuzione sia dei sinistri stradali con lesioni a persone, sia del numero complessivo di feriti e delle vittime. Il dato di Salerno, che vede un incremento degli scontri, si configura dunque come una vera e propria anomalia locale. Questa anomalia, tuttavia, si inserisce in un contesto regionale, quello della Campania, tradizionalmente critico per la sicurezza stradale, che ha spesso registrato indicatori di incidentalità superiori alla media. Per avere un termine di paragone sulla persistenza del problema, è utile ricordare che già nel 2022 la Provincia di Salerno aveva manifestato una crescita preoccupante: l’incremento degli incidenti si era attestato al $+7,4\%$ con 2.570 eventi totali e un aumento sensibile di feriti e vittime. I dati locali, forniti tempestivamente dal dossier dell’ufficio infortunistica della Polizia Municipale di Salerno, sono essenziali per la cronaca, poiché le statistiche ufficiali ACI-Istat con il dettaglio provinciale vengono consolidate e pubblicate solo con grande ritardo rispetto all’anno in corso. Un dato in particolare, aggiornato ai primi dieci mesi dell’anno – quindi fermo a ottobre – fa riflettere profondamente e getta un’ombra sulla responsabilità di alcuni conducenti. Si tratta delle 32 comunicazioni di notizie di reato (CNR) inoltrate nei confronti di automobilisti sorpresi alla guida in condizioni alterate. Questo numero raccoglie i casi di conducenti di mezzi fermati perché al volante sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o dopo aver assunto sostanze alcoliche. A questo bilancio drammatico si aggiungono, con uguale gravità penale, gli eventi che hanno portato la persona responsabile del sinistro a rendersi colpevole di omissione di soccorso. Tali cifre non rappresentano solo statistiche, ma sono la cartina di tornasole di condotte irresponsabili che trasformano un veicolo in un’arma, ponendo l’incolumità pubblica in serio pericolo. C’è un altro fattore che contribuisce in maniera significativa a rendere i sinistri sempre più frequenti e gravi: la dilagante irresponsabilità alla guida, palesata dal mancato rispetto delle norme del codice della strada. Tra le infrazioni più frequenti e pericolose, si posiziona in testa l’uso del telefono cellulare. Questa distrazione, apparentemente innocua, annulla la concentrazione e i tempi di reazione, trasformandosi nella causa scatenante di una percentuale sempre maggiore di collisioni e incidenti. L’incapacità di separarsi dal dispositivo elettronico mentre si è alla guida è ormai riconosciuta come una delle maggiori sfide per la sicurezza stradale e richiede non solo una stretta sui controlli, ma un profondo ripensamento etico da parte degli automobilisti. Il prezzo più alto di questa ondata di sinistri è misurato in vite umane. Il 2025 ha fatto i conti con tre incidenti mortali verificatisi nei primi mesi dell’anno, un dato che si va ad aggiungere ai 199 feriti complessivi. Questi ultimi due dati sono cristallizzati a giugno 2025 e sono contenuti nel dossier redatto dall’ufficio infortunistica stradale della Polizia Municipale di Salerno. Analizzando le vittime, emerge che due delle tre persone decedute erano pedoni, travolti sul Lungomare Marconi. Questa strada si conferma, tristemente, come una delle arterie più pericolose del capoluogo, ponendo l’accento sulla vulnerabilità degli utenti deboli della strada e sulla necessità di ripensare gli spazi di convivenza tra veicoli e pedoni. La terza vittima, invece, è stata un ciclo amatore casertano, tragicamente coinvolto in un sinistro in Via Generoso dopo essere stato travolto da una balla caduta da un furgone, un incidente che, sebbene con dinamiche diverse, contribuisce al bilancio nero sulle strade salernitane. L’evidente controtendenza di Salerno rispetto al dato nazionale, unita all’elevato numero di reati e al bilancio luttuoso di metà anno, rende l’urgenza di un intervento non più procrastinabile. La sicurezza stradale non può essere delegata solo alla repressione, ma richiede un piano di azione integrato che agisca sulla prevenzione, sull’educazione stradale capillare e sul miglioramento infrastrutturale, specialmente nelle aree ad alta incidentalità come il Lungomare Marconi. La sfida per Salerno è quella di uscire dal circolo vizioso che la vede isolata e in peggioramento rispetto ai progressi nazionali, trasformando l’allarme dei numeri in un’occasione per un cambiamento culturale profondo.





