di Erika Noschese
È Nino Pagano l’uomo chiave nel processo ribattezzato “Sistema Cilento”. Ieri mattina, presso il tribunale di Vallo della Lucania, si è tenuta una nuova udienza, fondamentale per chiarire tutte le eventuali responsabilità del già sindaco di Capaccio Paestum e già presidente della Provincia di Salerno. Tra i testi Marco Aliberti, titolare di una ditta che ha partecipato al bando per la pubblica illuminazione, poi vinto da Dervit, come in tutti gli appalti relativi alla pubblica illuminazione. Come detto, ruolo chiave lo ha ricoperto Pagano, per anni vicino ad Alfieri e al Pd e l’uomo che avrebbe denunciato le condotte illecite dell’ex amministratore salernitano, dando alla Procura di Salerno la possibilità di dare il via alle indagini che hanno condotto in carcere Alfieri con l’accusa di corruzione, falso ideologico e turbata libertà degli incanti in concorso. Interrogato dal sostituto procuratore Luigi Spedaliere, Pagano ha ripercorso quanto già denunciato alla Procura della Repubblica di Salerno, soffermandosi sui rapporti tra Alfieri, Dervit e Cogea sulla base di atti giunti direttamente alla sua scrivania. Pagano ha poi anticipato la volontà di un’azione legale nei confronti di Alfieri e Andrea Campanile, già capostaff dell’ex sindaco, che lo avrebbero accusato di avere microspie (o “cimici”) per registrare le varie conversazioni. Pagano ha raccontato anche dei rapporti con Alfieri post-voto, interrotti improvvisamente a causa di atteggiamenti dell’allora sindaco. A puntare il dito contro Pagano è Antonello Natale, legale della Dervit che ha accusato il teste di essersi basato sul sentito dire e non su fatti reali. Per l’avvocato il processo potrebbe concludersi già il prossimo anno. Anche per l’avvocato Cecchino Cacciatore, legale di Campanile, le accuse di Pagano sono deboli. Ribadiscono piena fiducia nell’operato della magistratura Agostino De Caro e Domenicantonio D’Alessandro, avvocati di fiducia di Franco Alfieri. La prossima udienza si terrà il prossimo 4 dicembre e in quell’occasione saranno ascoltati in aula altri otto testi. Il processo “Sistema Cilento” coinvolge, oltre ad Alfieri e Campanile, il funzionario comunale Carmine Greco, Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, già titolare e procuratore speciale della società Dervit, Elvira Alfieri, titolare della Alfieri Impianti Srl e sorella del già primo cittadino.





