Cstp, cinquanta decreti ingiuntivi dei dipendenti - Le Cronache
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Cstp, cinquanta decreti ingiuntivi dei dipendenti

 Cinquanta decreti ingiuntivi sulla scrivania del presidente del Collegio dei liquidatori del Cstp, Mario Santocchio. Sono ingiunzioni di pagamento che arrivano direttamente da altrettanti dipendenti dell’azienda salernitana di trasporto pubblico. Rivendicano i loro premi di risultato: quello del 2010 e quello del 2011 che ancora non gli sono stati corrisposti in virtù della disastrosa situazione economica della società, dallo scorso marzo in liquidazione. Si tratta di provvedimenti per una somma complessiva che si aggira intorno ai duecentocinquantamila euro: ogni premio di risultato, in media, ammonta a circa duemilaquattrocento euro che moltiplicato per i due arretrati fanno circa cinquemila euro, comprensivi di spese legali. Insomma, un’altra batosta per l’azienda che proverà a metterci una pezza con l’eventuale accesso al concordato preventivo, per il quale è stata già inoltrata la preliminare richiesta. Ma anche in quel caso bisognerà trovare un accordo con i creditori tra i quali rientreranno, in questo modo, anche i dipendenti che hanno presentato il decreto ingiuntivo.
Intanto, oltre ai premi di risultato, mancano ancora gli stipendi. Ieri, molti dipendenti si sono visti recapitare la busta paga del mese di ottobre. Vuota. Già perché da Napoli, Regione Campania, continuano a non essere sbloccati i mandati di pagamento. Mandati che ci sono ma che non hanno la copertura finanziaria. Ed ecco che, provocatoriamente, nella mattinata di ieri, presso piazza Ferrovia, al punto Cstp, è apparsa una vera e propria urna per le offerte, recante la scritta: “Contributo per il personale della Cstp. Da tre mesi senza stipendio”. Una iniziativa di alcuni lavoratori esasperati per smuovere le coscienze e per portare anche agli occhi dei tanti utenti che transitano ogni giorno allo stazionamento centrale. E qualche cittadino si è anche fermato a metterla davvero l’offerta. Ma da palazzo Santa Lucia la musica non cambia: soldi non ce ne sono e, al momento, i corrispettivi ancora non arrivano. Ora si attende che il Prefetto, sollecitato dai sindacati, faccia la propria parte, facendo pressing sugli uffici regionali affinché qualcosa possa muoversi, ma anche su questo versante sembra essere tutto fermo.
Con buona pace dei lavoratori che proseguono con la loro opera di volontariato quotidiano.