Di Olga Chieffi
Al via stasera alle ore 18,30 la X edizione del festival delle Percussioni, una due giorni nella sala convegni del Conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno, con due concerti aperti al pubblico e due grandi interpreti di questi fascinosi strumenti, i maestri Tarcisio Molinaro docente della cattedra di strumenti a percussione Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza e Luigi Morleo docente in forza al Conservatorio “Niccolo’ Piccinni” di Bari, ospiti del M° Paolo Cimmino, che in questo decennio ha invitato in città solisti del calibro di Theodor Milkov , Ivana Bilic, Daniella Ganeva Jean Baptiste Leclere, Filippo Lattanzi, Claudio Santangelo, Claudio Romano e tantissimi altri musicisti internazionali. Si può dire che le percussioni sono il grado zero della comunicazione. Dopo la voce, è senza dubbio il primo in assoluto dei modi espressivi dell’uomo primitivo, il battito, lo scandire un qualsiasi ritmo (anche senza riuscire a razionalizzarlo e chiuderlo in una definizione precisa), hanno sempre avuto una fortissima valenza simbolica, immaginifica, oltre che comunicativa. La percussione resta un archetipo che sin dagli albori della musica si è insinuata in tutti i generi e si sono impadronite del Novecento che con la sua fame di progresso e di novità si è guardato spesso indietro, lanciando un ponte ideale con il passato remoto. Ogni anno l’invito a calarsi in questo mondo è plurale: è per gli allievi che hanno la possibilità non solo di aprire la performance dei due maestri, ma di suonare con loro e per il pubblico che si trova ad essere iniziato alla bellezza degli strumenti a percussione che risiede nella loro straordinaria varietà, capacità di generare ritmo, dinamica e colore sonoro e nella loro profonda connessione con la storia umana, risalendo sino alla preistoria. Stasera sarà protagonista Tarcisio Molinaro, percussionista dell’orchestra di San Remo e di Anna Oxa, che si cimenterà con i ragazzi, prima e quindi sarà latore di linguaggi diversi eseguendo “Rebonds” di Iannis Xenakis, composta da due movimenti autonomi, “A” e “B”, che possono essere eseguiti in qualsiasi ordine. L’opera è caratterizzata dallo studio del ritmo e delle strutture sonore, utilizzando un numero limitato di strumenti (sette tamburi e cinque woodblocks) per non appesantire la struttura ritmica, per poi andare ad eseguire una prima assoluta ovvero Liquid drum per set up composta dal compositore Giorgio Barozzi. Domani sera, invece, si esibirà il Maestro di Tarcisio Molinaro, Luigi Morleo per un personale omaggio ad Erik Satie, in occasione del centenario della morte del genio francese, con Erik Satie 100, con l’utilizzo di supporto digitale, si procederà, quindi con Art no War 10, suite Hip Hop per vibrafono e quartetto di percussioni, e in chiusura il Trio fur die kinder welt, per vibrafono, marimba e timpani, in ensemble con gli allievi del Martucci. Comune all’intero lavoro, che verrà svolto nella due giorni, l’indagine sul ritmo, sulla poliritmia a tratti straordinariamente ricca di questi brani, la ricerca sulla timbrica attraverso la mescolanza di strumenti dalle caratteristiche strutturali differenti e le dinamiche del suono. Un lavoro di grande fascino con i due strumentisti che guideranno al perfetto equilibrio i ragazzi, ricercando nell’ agogica e nell’intenzione l’idea di unione, squadra e immedesimazione che è alla base di ogni ensemble di percussioni, quasi che tutto sia manovrato da un unico esecutore.





