di Marco De Martino
SALERNO – Dispetti, sgarbi, provocazioni: Catania-Salernitana è una partita che è cominciata diversi mesi fa ma che fino a domenica prossima, quando le due squadre si incontreranno al Massimino, si è giocata fuori dal rettangolo verde. Il duello tra etnei e granata è cominciato all’indomani della nomina di Daniele Faggiano, fresco ex rossoblù, nel ruolo di nuovo direttore sportivo della Salernitana. Da quel giorno la contrapposizione tra i siciliani ed i granata si è infiammata in sede di calciomercato. Tutto è cominciato con il dietrofront di Roberto Inglese che, dopo aver gettato le basi per il rinnovo del suo contratto in scadenza con il Catania, ha accettato la proposta del suo mentore Faggiano di condividere anche l’esperienza di Salerno dopo quelle di Parma e, appunto, Catania. Uno sgarbo che è stato subito contraccambiato dalla società rossoblù. Con un autentico blitz gli etnei riuscirono a strappare Tiago Casasola, già virtualmente di ritorno a Salerno (aveva addirittura già mandato al club dell’Ippocampo la sua foto per l’annuncio ufficiale…) portandolo alla corte di Mimmo Toscano. La trattativa che però ha infiammato, più di tutte, il duello tra Salernitana e Catania è quella per Galo Capomaggio. Il Catania aveva praticamente messo le mani sull’argentino ma grazie ai buoni uffici di mister Pino Raffaele (altro ex catanese…) la società granata riuscì a spuntarla dopo una lunga ed estenuante telenovela. Il Catania, ferito nell’orgoglio, a quel punto ha provato in tutti i modi a mettere i bastoni tra le ruote a Faggiano, buttandosi sistematicamente su tutte le trattative imbastite dal ds granata: da Villa a Tumminello (poi finito a Benevento), Salernitana e Catania si sono affrontate duramente nei lunghi e caldi pomeriggi estivi di mercato. Un duello che, finalmente, domenica prossima si consumerà sul rettangolo verde. E, c’è da giurarci, voleranno stracci comunque andrà a finire…
